Il padre uccise la madre e si suicidò: l’Inps chiede 124mila euro alle orfane

8 Dic 2019 11:04 - di Carlo Marini

L’Inps ha chiesto un risarcimento record alle orfane di una strage familiare. La notizia ha dell’incredibile, alla luce delle ultime notizie di che vedono l’ente molto più “duttile” in altre situazioni. Si legga, infatti, la circolare che consente agli immigrati che ne hanno fatto richiesta, di ricevere il reddito di cittadinanza con i relativi arretrati. In molti casi senza produrre neanche la documentazione.

L’omicidio di Marina di Massa

Sono i paradossi italiani. Fa scandalo la notizia che arriva dalla Toscana. Una richiesta di 124.000 euro avanzata dall’Inps alle eredi, le due figlie oggi ancora minorenni, di Marco Lojola, 40 anni, che il 28 luglio 2013 a Marina di Massa (Massa Carrara) uccise l’ex moglie e madre delle due ragazzine, Cristina Biagi per poi togliersi la vita. Soldi che fanno riferimento alle spese di indennità di malattia e all’assegno di invalidità erogato a un uomo oggi 54enne che il giorno della tragedia fu a sua volta ferito da Lojola, riuscendo a sopravvivere a sei colpi di pistola sparatigli dal quarantenne. A rendere nota la vicenda l’avvocato Francesca Galloni, legale di fiducia della famiglia Biagi come spiega La Nazione di Massa che pubblica oggi la storia.

La richiesta dell’Inps

“La richiesta dell’Inps – spiega l’avvocato – è legittima anche se umanamente resta difficile comprenderla”. E se non sarà esaudita l’Inps passerà al recupero coattivo. Per le due ragazzine il rischio è perdere la casa dei genitori, che comunque non copre la richiesta avanzata dall’Inps.

In questi giorni, spiega al quotidiano La Nazione l’avvocato Galloni, si sta studiando una strategia difensiva. «In prima istanza spero che l’Inps valutando la situazione receda dalla richiesta, ripeto legale, che ha avanzato. In seconda ipotesi che si possa arrivare a transare una cifra ben diversa da quella che è stata richiesta, una cifra che si basi sulla situazione di questa famiglia». «Questa vicenda – sottolinea con amarezza Francesca Galloni – mette il dito su un aspetto dei femminicidi che ancora non emerge con la rilevanza necessaria. Vittime di violenza non sono solo le donne che vengono uccise ma anche i familiari che restano e in questo caso due figlie».

Marco Loiola il 28 luglio del 2013, dopo aver ferito un uomo e ammazzato la moglie si è tolto la vita. È quindi assurdo che di questa tragica follia debbano pagare le prime vdue giovani orfane.

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