Il no di Fratelli d’Italia alla “manovra Bandiera rossa”: «Avete cancellato il Parlamento» (video)
«Mi spiegate dov’è la democrazia parlamentare se al Parlamento togliete la discussione della legge di Bilancio. Che, vi comunico, è la prima prerogativa dei parlamenti dalla fine delle monarchie assolute?». È l’attacco dell’intervento in aula di Giorgia Meloni. Che annuncia il no di Fratelli d’Italia alla fiducia alla manovra blindata dal governo. «Non c’è suspence, se anche i colleghi di Italia Viva votano con poco entusiasmo, figuratevi noi».
Fratelli d’Italia: avete cancellato il Parlamento
Tra gli applausi la leader di Fratelli d’Italia punta l’indice contro l’esautoramento del Parlamento. E la pantomima di una seduta parlamentare senza discussione. Nella quale le opposizioni non hanno potuto esprimersi. «Pensiamo sia una vergogna quello che sta accadendo. Con un Senato della Repubblica che vota un maxi- mendamento con cui il governo emenda se stesso. E mette la fiducia. Vorrei chiederlo ai colleghi del Pd. Che lo scorso anno fecero ricorso alla Consulta per la contrazione dei tempi parlamentari. Evidentemente quando si arriva al governo la Costituzione e il Parlamento non contano più».
Solo tasse mascherate e cassa elettorale
Fratelli d’Italia non ha avuto un atteggiamento ostile verso la manovra. E considera uno scippo la blindatura che ha impedito il dibattito. «Se si fosse potuta discutere, qualche buona idea in materia la abbiamo presentata. In alcuni casi non si è proprio potuto dire di no. Ed è merito nostro se è previsto un milione in più per gli orfani dei femminicidi. Se chi si vedrà recapitare una cartella pazza dovrà essere risarcito. Abbiamo presentate tante proposte per difendere gli italiani dalla stangata che si sta abbattendo».
Poi smaschera i pilastri della manovra tassa e spendi. Che contraddice tutti gli impegni presi dal Conte bis. «Ci è stato detto che il governo era necessario perché altrimenti sarebbero scattate le clausole di salvaguardia. Sull’Iva e sulle accise dei carburanti. Esattamente quello che è accaduto». Parla di “Iva mascherata” a proposito dell’aumento delle accise sui carburanti. Che triplicheranno nel 2022 e verranno quadruplicate nel 2023. «Quindi aumenterà il costo dei trasporti e delle merci al consumatore». Stesso bluff per la tassa sulla plastica e sullo zucchero. Che, lo sanno tutti, «non correggono i cattivi comportamenti»
«È una manovra bandiera rossa…»
Poi, basta fare due conti, dice Meloni nel suo intervento accalorato. Il costo della manovra è di 32 miliardi, 16 milioni si prendono in deficit, 3 miliardi vengono dal recupero dell’evasione. I rimanenti 13? Si prendono in deficit, «che significa nuovo debito pubblico e nuovi interessi. Che pagano gli italiani».
«Non si spendono soldi in deficit per fare cassa elettorale»
«Quando si spendono soldi in deficit, che sono cambiali, si stanno indebitando i prorpi figli. Io non sono contraria, ma va fatto per qualcosa che rimanga. Infrastrutture, messa in sicurezza del territorio. Non per pagare il reddito di cittadinanza ai brigatisti, spacciatori, nomadi e abusivi. Non si spendono per fare cassa elettorale». Critiche serrate anche alla “finta” lotta all’evasione, con lo Stato che «se la prende con gli scontrini dei bar quando la grande evasione sta altrove». Il dito è puntato sulle vergogna delle multinazionali che spostano la sede legale fuori dai confini nazionali e non versano un euro allo Stato italiano. Ma anche sui cinesi che aprono e chiudono attività senza pagare un centesimo di tasse. «Anche per la sinistra vengono prima gli italiani, ma solo per pagare le tasse». Gli attacchi ad alzo zero alla manovra culminano con la «vergogna di 400mila euro stanziati per celebrare la nascita del Pci. E si boccia la proposta di Fratelli d’Italia per istituire un fondo per risarcire le famiglie a cui sono sottratti i figli, come a Bibbiano». Misure che valgono alla legge di Bilancio la definizione di “manovra bandiera rossa”. Infine un appello a imprenditori, professionisti. A chi vuole lavorare e non vuole la paghetta di Stato. Tenete duro, sta per arrivare un governo che ridarà all’Italia la voglia di pensare in grande».
Due parole: super Giorgia.
Concordo su tutto . Bravissima !