I militanti di Greenpeace “conquistano” il Palazzo di Vetro. E la polizia belga resta a guardare
Show dei militanti di Greenpeace che, a poche ore dal vertice dei capi di governo, “danno l’assalto” al palazzo del Consiglio d’Europa. Una sessantina di attivisti, dopo essersi arrampicati, “incartano” la facciata del Palazzo di Vetro con un mega striscione.
Blitz di Greenpeace davanti al palazzo d’Europa
La notizia è confermata su Twitter dal commissario Ue, Paolo Gentiloni: «Attivisti di #Greenpeace in questo momento sull’Europa building, il palazzo del Consiglio Europeo», scrive. Postando la foto dell’enorme striscione con la scritta “climate emergency”. Un blitz riuscito, in perfetto stile green, tollerato dalla polizia belga. Gli agenti a sicurezza della sede istituzionale Ue non muovono un dito. Vale la pena ricordare che la polizia belga è ritenuta tra le più inefficienti d’Europa, alla luce degli attentati islamici.
Il tweet di David Carretta
Tutto bene, commenta David Carretta, inviato di Radio Radicale a Bruxelles, se non fosse per alcuni contraccolpi. «Greenpeace conquista il Palazzo del Consiglio europeo. A poche ore dal vertice dei capi di Stato», scrive su Twitter il giornalista esperto di politica comunitaria. «Bene – aggiunge polemico – solo che poi la mitica polizia belga e la sicurezza Ue, incapaci di vedere 60 attivisti arrampicarsi su un palazzo di Vetro, rafforzeranno i controlli sui giornalisti».
Anche lo scorso maggio gli attivisti dall’associazione ambientalista avevano dato vita a un’iniziativa simbolica di forte impatto davanti alla sede del Consiglio d’Europa. In concomitanza con il secondo round della negoziazione sulla “Direttiva sulle energie rinnovabili”, i militanti di Greenpeace avevano installato dei pannelli solari e coperto parte della facciata del Parlamento europeo con uno striscione. E avevano piazzato davanti al palazzo un sole gigante con la scritta “Il nostro sole. La nostra energia. Il nostro futuro. Sia lo striscione che il sole erano composti da centinaia di selfie inviati da persone di ogni parte d’Europa. «Segno – si leggeva nel comunicato stampa – delle tantissime voci che chiedono all’Ue di sostituire combustibili fossili e nucleare con fonti rinnovabili».