Crollo in A26, Toti: basta giocare. Servono piani di ristrutturazione e controlli. E il governo fa melina

31 Dic 2019 18:23 - di Redazione
crollo calcinacci A26 foto Ansa

Crollo in A 26, l’ultima dimostrazione del drammatico stato in cui versano le infrastrutture del Belpaese. Poco prima dell’01:00 sull’autostrada A26 Genova-Gravellona Toce è stato riaperto il tratto tra Masone e l’allacciamento con l’A10 in direzione Sud. Lo comunica una nota di Aspi che spiega come «attualmente il traffico circola su una corsia in scambio di carreggiata e non si registrano turbative al traffico». Ma c’è di che turbarsi. Eccome… Ieri, poco prima delle 18.30, il tratto era stato chiuso temporaneamente per consentire le operazioni di rimozione di materiali in carreggiata all’altezza del km 13 all’interno della galleria “Bertè”. Secondo le prime verifiche condotte dai tecnici autostradali, si leggeva in una nota di Autostrade per l’Italiasi sarebbe verificato il distacco di una ondulina e di parti dell’intonaco a cui era collegata. Distacco le cui cause sono in corso di accertamento.

Crollo in A 26: l’informativa sul distacco

Dunque, è arrivata l’informativa sul distacco. Avvenuto ieri, di parte del soffitto della galleria Berté, nell’autostrada A26 in direzione Genova. E proprio l’informativa, insieme all’accelerazione dei tempi relativi alla manutenzione di autostrade e gallerie gestite dal concessionario Aspi. Così come all’istituzione di un osservatorio Mit-Aspi sui controlli realizzati dalla società concessionaria. Oltre che all’aiuto economico al Porto di Genova: è stata dedicata riunione di stamattina voluta dalla Ministra Paola De Micheli, tra Aspi e il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Hanno partecipato, oltre alla Ministra in conferenza telefonica, il capo di gabinetto del Mit. Il direttore generale per la Vigilanza sulle concessionarie autostradali del Mit. E l’Amministratore delegato di Aspi.

Diminuire i tempi delle verifiche e aumentare le squadre per i controlli

E allora, sull’episodio di ieri, Aspi ha riferito alla Ministra che la Galleria Bertè aveva recentemente superato positivamente e senza criticità le verifiche condotte dalla società di controllo Spea. Sono, pertanto, in corso analisi di approfondimento per appurare eventuali responsabilità e cause che hanno determinato lo stacco di parte del soffitto. Alla luce di questo, la Ministra ha chiesto ad Aspi di ridurre da tre a due mesi i tempi di verifica di tutte le autostrade e le gallerie gestite dal concessionario. Oltre che di aumentare il numero di squadre e di personale impegnato.Così da poter effettivamente velocizzare i tempi di una prima tornata di verifiche. In tale contesto, è stata istituita una novità rispetto al rapporto concessorio vigente: un Osservatorio tecnico che si riunirà ogni 10 giorni presso la sede del Ministero, affinché venga rispettato il crono-programma, presentato dal concessionario oggi e nelle precedenti riunioni. Quello relativo ai controlli effettuati. L’Osservatorio servirà a evidenziare le disfunzioni e le criticità che potranno emergere dalle verifiche. Nonché ad individuare le modalità di risoluzione dei problemi. Il concessionario Aspi ha comunicato che dal primo gennaio Spea cesserà il proprio mandato. I controlli, dunque, verranno effettuati da una nuova società esterna, scelta tramite gara.

Crollo in A 26: le dichiarazioni del governatore Toti

«Quanto accaduto ieri sera nella galleria di Masone è grave. Molto grave. Perché denota e trasmette un senso di insicurezza sulla nostra rete autostradale. Basta giocare: c’è bisogno che Società Autostrade metta in piedi un vero piano di ristrutturazione, monitoraggio e controllo su tutta la rete. E lo faccia subito, con centinaia di milioni investiti e uno sforzo straordinario», ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in un breve video. Non solo. Toti ha fatto appello ad un impegno collettivo. «C’è bisogno che il governo torni a fare il Governo. Che controlli», sottolinea il governatore.

L’appello a una responsabilità condivisa. E tempestiva

Che poi aggiunge e conclude: «Abbiamo perso un anno e mezzo nella lite sulla concessione. Si decida che cosa fare delle concessioni, ma nel frattempo non si lasci gli italiani ostaggio di autostrade che devono necessariamente essere controllate con grande attenzione. E che hanno bisogno di un piano straordinario di investimenti». «Tutti facciano il loro», conclude Toti. Che poi aggiunge: «Società Autostrade investa i soldi che ha preso agli italiani. E lo faccia immediatamente. Il Governo torni a controllare (cosa che non fa da troppo tempo) e a gestire le concessioni di questo Paese. Poi decida legittimamente che cosa farne. Ma lo faccia da subito». E a stretto giro arriva una prima risposta: per il M5S, la revoca delle concessioni è l’unica via. Decideranno di farlo? E in tempi brevi?

 

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