Caro Babbo Natale, portaci in regalo un destino meno “sinistro”….
Caro Babbo Natale,
il cuore si apre anche a sessanta anni e vuole sperare. E questa lettera Ti arriva a nome di tanti bambini di un tempo, preoccupati per il destino dell’Italia. E sentiamo di tornare a rivolgere a Te ogni nostro desiderio. Meno giocoso di allora, perché nel frattempo siamo cresciuti, ma con la stessa trepidazione del nostro tempo fanciullesco.
Prenditelo nella slitta e riportalo più lontano che puoi quell’odioso reddito di cittadinanza che tutto è tranne il regalo che ci aspettavamo lo scorso anno. Perché è stato dato a piene mani a buoni e cattivi. E non è giusto che chi delinque riceva un Tuo dono alla stessa maniera di chi è stato semplicemente più sfortunato.
Babbo Natale, regalaci milioni di schede elettorali
Piuttosto, riportaci la democrazia, che non è una sardina, ma la volontà maggioritaria del nostro popolo. Dirai che con questa classe dirigente al potere è più un miracolo che un regalo, ma la Tua bella barba bianca continua ad ispirarci fiducia più della chioma di chi dovrebbe interrompere la brutta commedia in atto. Per questo, caro Babbo Natale, Ti chiediamo di regalarci quei milioni di schede che servono a liberarci dei brutti gaglioffi che si sono impossessati del potere in Italia. Vogliamo decidere da soli – del resto ci hai visto crescere – da chi farci governare e non certo da chi sconfiggiamo ogni volta che votiamo.
Ti chiediamo di aiutarci a conquistare la nostra sovranità, perché non tolleriamo più che altri comandino a casa nostra, come jn Grecia. Ecco, facci restituire il mazzo di chiavi che ci appartiene. Del resto, sai quanto amiamo la nostra Patria bella.
Tutela la Patria, la Fede e la nostra Famiglia
E poi, aiutaci per la nostra famiglia, che sembra un sacrilegio laico voler proteggere. Cancella ogni traccia di demagogia dal cammino di un popolo che vanta tradizione, cultura, fede. Nessuno è santo in questa terra, ma chi vuole spacciare chi ci ha messo al mondo come genitore 1 e genitore 2 deve sparire definitivamente. Non rinunceremo mai a padre e madre. E non c’entra nulla con le scelte di vita personali. Ecco, regalaci la possibilità di non sentirci in difficoltà nel momento in cui vediamo attaccato senza appello l’istituto familiare.
Così come – ed è l’ultimo regalo che Ti chiediamo – non far cancellare la Tua presenza, e nemmeno il Presepe, simboli millenari che non vogliamo mandare al macero perché qualcuno si è messo in testa che il loro Dio vale più del nostro. Invochiamo il Tuo aiuto per i nostri figli, che non chiedono giocattoli ma una strada per il futuro dell’Italia. Da troppo tempo siamo preoccupati per il domani e ogni giorno che passa sempre di più.
Se evochiamo la Patria, la Famiglia e Nostro Signore è perché avvertiamo l’assenza di punti di riferimento morale. Tutto sembra avanzare esattamente al contrario di quanto ci fu insegnato. Aiutaci a spiegare a chi viene qui – e se ha diritto e si comporta bene lo aiuteremo – che entra a casa nostra e non noi nella sua. Un tempo sembrava semplice da spiegare. Ora sembriamo noi gli ospiti a casa nostra.
Dacci la speranza che questo sia il Natale che lascia alle nostre spalle un destino davvero “sinistro”…
Grazie. Sono parole splendide.
Desidero immensamente che si avverino.
Buon Natale. E auguro a tutti che il prossimo anno sia migliore di tutti quelli finora vissuti.
Grazie di nuovo.
Alessandro
Sono una delle persone che si sono commosse a leggere questo articolo,che si ricorda dei nostri genitori e nonni andati al fronte ed in prigionia a difendere la ns.patria,che quando vanno in vacanza in Grecia si sentono offese anche loro nel saperla comperata a basso prezzo dai tedeschi,che gay passato la gioventù sui libri deil liceo e del universita’ non sapendo di dover temere che, avanti con gli anni,i frutti del proprio lavoro venissero aggrediti da tassazioni assurde e ingiuste sul patrimonio,e tante altre cose,legate ad una educazione e ad senso dell’educazione e dell’onore che, per merito di un certo modo di pensare ben conosciuto e non rappresentativo della parte sana del paese,ci ha condizionato e cambiato il modo di intendere e condurre la vita.
Vi fu un tempo in cui i compagni passavano il Natale facendo finta che non esistesse, atei fino alle gengive, esibivano con fierezza il loro laicismo. Oggi, invece, agevolati dai sermoni bolscevichi di un clero non solo apostata ma blasfemo, hanno fatto indossare a Cristo la camicia rossa, trasformando il Natale da giorno di pace in giorno di iracondia e di odio. Naturalmente le solite “sante” e superpartes Autorità tacciono, muti pesci in barile, ammiccando tra una fetta di panettone ed un sorriso compiaciuto. Domani, come si suole dire ,“passata la festa, gabbato…..”
Grazie, buon Natale a tutti.