Tagliaferri (FdI): l’agricoltura dell’Emilia-Romagna devastata dalle sanzioni alla Russia di Putin

7 Nov 2019 16:13 - di Redazione
tagliaferri

Tagliaferri, consigliere regionale di FdI in Emilia Romagna, denuncia. I nuovi tagli di risorse europee destinate all’agricoltura italiana, anche per effetto della Brexit, nel mirino di un’interrogazione in Regione di Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia. Tagliaferri chiede di contro, alla giunta, di attivarsi a ogni livello, nazionale ed europeo, “per togliere l’embargo alla Russia“. “Al fine di ripristinare gli scambi commerciali a nostro principale beneficio, e per compensare i futuri tagli al settore agricolo previsti dall’Unione europea”. Si parlerebbe di 370 milioni di euro in meno sulla politica agricola comune europea, che scatteranno dal 2021. “Anche per via della Brexit – spiega il consigliere FdI – l’Ue destinerà, nel 2021, all’Italia 3,56 miliardi in pagamenti diretti (140 milioni in meno -3,9%) e 1,27 miliardi per lo sviluppo rurale (230 milioni in meno -15,6%). Mentre l’agricoltura italiana ha subito 1 miliardo di euro di danni dall’embargo con la Russia”. Tagliaferri chiede allora alla giunta “se non ritenga ingiusto, oltre che fortemente dannoso, soprattutto per il commercio dei nostri prodotti agricoli, l’embargo. E contro un Paese come la Russia dalle forti radici cristiane ed europee, peraltro per questioni politicamente opinabili”.

Le sanzioni siano un mezzo e non un fine

Persino i grillini concordano. “Da anni dico, e con me tutto il MoVimento 5 Stelle, che le sanzioni debbano essere un mezzo e mai un fine. L’ho detto milioni di volte per quelle alla Russia, pretendendo che il loro rinnovo fosse frutto di una concreta analisi dell’attuazione degli accordi di Minsk. E l’ho detto altrettante volte riguardo quelle alla Siria, chiedendo che fossero uno strumento per incentivare una transizione democratica nel Paese e non una mera punizione”. Lo scrive il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, dopo l’approvazione in Senato della mozione sulla Siria.

“Tra gli impegni al governo include quello di agire a livello Ue affinché le future decisioni inerenti le sanzioni alla Siria siano subordinate a un monitoraggio. E all’andamento dei lavori del Comitato costituzionale siriano, tenendo in debita considerazione anche le istanze della comunità curda”. “Le sanzioni in Siria affamano da anni la popolazione e ne limitano la possibilità di svilupparsi e resistere – sottolinea Di Stefano -. Non è più immaginabile che siano immutabilmente rinnovate senza alcun nesso causale. La storia ci dirà se la strada è quella giusta ma il Comitato Costituzionale neocostituito è un ottimo primo passo che dobbiamo sostenere apertamente e premiare in caso di successo. Avanti così”.

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