Fratelli d’Italia chiede di rimpatriare subito il romeno che molestò una ragazza a Piacenza

30 Ott 2019 18:40 - di Redazione
fratelli d'italia

Fratelli d’Italia chiede rimpatri per gli stranieri che delinquono. Torna il caso della studentessa piacentina molestata da un cittadino di nazionalità romena. Arrestato con l’accusa di stalking e già denunciato sempre per stalking nel maggio scorso a Fiorenzuola d’Arda nonché per adescamento nel 2018 a Lecce. Oggi il grave caso è oggetto di un’interrogazione presentata in Regione Emilia-Romagna da Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia). “Nel 2011 – riporta Tagliaferri – il Parlamento ha convertito in legge il decreto n. 89, che ha introdotto nuove disposizioni in materia di ingresso e soggiorno di cittadini anche comunitari. Secondo le nuove norme, provvedimenti di allontanamento coattivo li prendono il Prefetto e sono eseguiti dal Questore. Questo quando il cittadino è considerato pericoloso e la sua convivenza sul territorio è considerata incompatibile con la civile e sicura convivenza”.

Fratelli d’Italia: il romeno è pericoloso

“I tre casi conosciuti di denunce per molestie e stalking a minorenni – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – rendono il cittadino di nazionalità romena soggetto pericoloso e incompatibile. In quanto la reiterazione del reato e delle denunce fa supporre che l’uomo abbia tendenze seriali e possa compiere violenze ben peggiori ai danni di minorenni”. Per questi motivi Tagliaferri chiede alla giunta comunale di Piacenza di “attivarsi al fine di valutare con il Prefetto e il Questore di Piacenza la possibilità di procedere all’allontanamento coattivo. Con conseguente rimpatrio, del cittadino di nazionalità romena dal nostro Paese”. Anche a Piacenza il fenomeno della delinquenza straniera è aumentato.

Un altro caso a Piacenza pochi mesi fa

Pochi mesi fa sempre a Piacenza ci fu il caso di un 42enne albanese. Residente a Castelsangiovanni. L’uomo era già stato arrestato nell’aprile scorso per maltrattamenti nei confronti della moglie e delle  figlie minorenni, la più grande delle quali era stata minacciata con un coltello alla gola. L’attitudine particolarmente violenta dell’uomo ne aveva determinato l’allontanamento dall’abitazione di famiglia. Con conseguente divieto di avvicinamento. Nonostante ciò, regolarmente si recava a casa della moglie e delle figlie, reiterando le minacce nei confronti della prima per gelosia.

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