La domanda che si fanno tutti i grillini: «Ma che deve succedere per far dimettere Di Maio?»

12 Nov 2019 15:31 - di Monica Pucci
pomigliano

«La domanda che mi faccio, da esterna oramai e fortunatamente, è: perché Di Maio non molla? Non è la mancanza di un sistema democratico interno che ne possa determinare la destituzione. Di fronte a certe debacle non ci sono regole e regolamenti che tengono. E poi un metodo c’è, è in mano ai veri capi del M5S, Grillo e Casaleggio, che avrebbero potuto, e dovuto, decidere in tal senso da tempo”. È quanto scrive sul suo profilo Facebook la senatrice del Gruppo Misto Paola Nugnes, ex del M5S.

«Perché – si chiede ancora la parlamentare – restare invece inermi a guardare la barca affondare senza provare neanche a buttare fuori l’acqua e a tappare il buco? Gli attivisti e i portavoce a loro modo ci stanno provando, sono lontani i tempi in cui le voci in dissenso erano isolate e demonizzate. Oggi nel M5S il dissenso ‘is the new black’ è di gran moda, ma non riesce ad organizzarsi in modo strutturale e propositivo».

Paola Nugnes, prima dissidente dall’interno, adesso spina nel fianco dalle fila del gruppo misto, rilancia le sue accuse: «Questo a mio avviso succede proprio perché non c’è una organizzazione, una struttura di rappresentanza davvero democratica. Non c’è una unità ideologica a tenere insieme istanze ed interessi, visioni, lontanissime e spesso contrapposte. E il timore di essere isolati e di rimane esclusi dal gioco resta in fondo la paura più grande».

L’ex esponente del Movimento 5 Stelle prosegue così, contro Di Maio. «L’esperimento di un movimento liquido e orizzontale è fallito alle prime prove, la necessità o volontà di mettere tutto in capo ad uno, di dirsi post ideologici. Ma nel contempo mostrare la incapacità di andare ‘oltre’ le istanze della destra e della sinistra. Limitarsi a beccare un po’ di qua e un po’ di là, diventando camaleontici e quindi invisibili è un fallimento acclarato che farà scuola. Resta il fatto che un patrimonio comune di grandissimo valore sia stato disperso in così poco tempo per ignoranza, presunzione, arroganza, supponenza e sicumera. Ma – conclude Nugnes – resta una domanda, quella di sopra, e le domande servono a capire più delle risposte».

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