Ilva, i pm al fianco dei commissari: contratto d’affitto è valido, ArcelorMittal obbligata a rispettarlo
Il contratto d’affitto dell’ex-Ilva è valido. E ArcelorMittal è obbligata a rispettarlo.
E’ questa, in estrema sintesi, la linea seguita sulla vicenda Ilva della Procura di Milano. Che si affianca, così, ai commissari straordinari. E ne sostiene la posizione nel ricorso d’urgenza contro il gruppo franco-indiano dell’acciaio. Deciso, invece, a recedere dal contratto di affitto.
I pubblici ministeri milanesi hanno aperto un fascicolo d’indagine sulla vicenda. E hanno depositato un atto di adesione di dieci pagine al giudice Claudio Marangoni. Davanti al quale si discuterà, il prossimo 27 novembre, il ricorso d’urgenza.
Con l’atto di adesione, depositato dai magistrati della pubblica accusa, la Procura di Milano entra, formalmente, nella contesa. Che vede i commissari straordinari dell’ex Ilva contro ArcelorMittal. Nell’atto ci sono anche le testimonianze acquisite nell’ultima settimana dai pm di Milano Stefano Civardi e Mauro Clerici.
In particolare fra le dieci pagine con le quali i pm contestano il recesso dal contratto di affitto dell’ex-Ilva, vi sono anche i verbali di alcuni dirigenti che sono stati ascoltati sulla questione relativa proprio al contratto d’affitto e alle intenzioni del gruppo franco-indiano per il futuro di Taranto.
Gli uomini della guardia di Finanza sono ancora a lavoro negli uffici dell’ex-Ilva di viale Certosa a Milano per acquisire documenti e supporti informatici nell’ambito dell’inchiesta su ArcelorMittal.
Ex-Ilva, in dieci pagine l’atto d’accusa dei pm contro ArcelorMittal
Martedì scorso erano scattate le prime acquisizioni negli uffici amministrativi dell’ex-Ilva. Dove si trova una mole consistente di atti. Che potrebbe rivelarsi utili nell’inchiesta della Procura di Milano che indaga per reati fiscali e societari.
«Lo stato di crisi di ArcelorMittal, essendovi pericolo di diminuzione delle garanzie patrimoniali per il risarcimento di eventuali danni, rende ancor più necessaria ed urgente una pronuncia giudiziale che imponga alle affittuarie dei rami d’azienda di astenersi dalla fermata degli impianti e di adempiere fedelmente e in buona fede alle obbligazioni assunte», concludono i magistrati nell’atto con cui la Procura di Milano entra nel ricorso d’urgenza dei commissari straordinari dell’ex-Ilva contro ArcelorMittal.
Nell’atto con cui la Procura di Milano si schiera a fianco dei commissari straordinari dell’ex-Ilva contro ArcelorMittal si evidenzia come le recenti testimonianze raccolte dai pm «confortano la fondatezza del grave pericolo incombente» che avvalora il ricorso cautelare d’urgenza.
Non solo.
Quelle testimonianze «lumeggiano la vera causa della disdetta, pretestuosamente ricondotta al venire meno del cosiddetto scudo ambientale abrogato dalla legge 128/2019». Ma, aggiungono i magistrati milanesi «eziologicamente riconducibile alla crisi d’impresa di ArcelorMittal. E alla conseguente volontà di disimpegno dell’imprenditore estero».
Il grado di «strumentalità è reso patente – sostengono i pm – dallo stesso attore che afferma expressis verbis che anche qualora si ripristinasse lo “scudo penale” il processo di fermata degli impianti sarebbe comunque ineluttabile».