Fiamma Nirenstein: “Inutile la Commissione Segre, l’antisemitismo non è di destra”

3 Nov 2019 12:43 - di Monica Pucci
Liliana Segre

“Nei giorni scorsi il documento di Liliana Segre ha fatto molto discutere: chi scrive l’avrebbe votato perché
solleva un tema vero e per amore e rispetto della storia della senatrice. Ma l’antisemitismo teorizzato e organizzato, che ha fatto sei milioni di morti, non c’entra nulla con gli altri problemi legati alla cultura dell’odio. Il documento inoltre implicitamente suggerisce che l’antisemitismo sia di destra. Questo non è vero. Esso è misurabile sulle tre D di Sharansky, delegittimazione, demonizzazione, doppio standard di Israele. E purtroppo la sinistra è campione”.

Lo scrive in un commento pubblicato sul ‘GiornaleFiamma Nirenstein dal titolo “La Commissione Segre è inutile: ecco perché”. La giornalista ebrea sostiene gli argomenti utilizzati dal centrodestra per spiegare l’astensione sulla mozione. E spiega come mai la Commissione sarebbe stata strumentalizzata dalla sinistra.

Il dialogo con la Segre e la storia mondiale del razzismo

“Gli esempi sono eclatanti, da Corbyn ai campus americani a Bernie Sanders che dichiara Israele ‘razzista’. Proprio come la famigerata dichiarazione ‘sionismo uguale razzismo’ votata all’Onu nel 1975 – continua -. Poi è stata cancellata ma Israele, si suggerisce, fa parte del nemico collettivo che ogni oppresso deve combattere da un unico
fronte”. “Una follia contro il popolo che non solo ieri è stato il più perseguitato del mondo, e che allo stato attuale delle cose subisce la persecuzione antisemita – conclude -. Se il Parlamento italiano vuole combattere la sua lotta contro l’antisemitismo insegni la vera storia di Israele. Costringa l’Ue a abolire il labeling e le risoluzioni che le garantiscono un’unità fittizia e automatica, tolga gli stigma esistenti all’ebreo collettivo. Combatta, finalmente”. Una posizione che va a sommarsi a quella di Riccardo Pacifici, che aveva proposto modifiche al testo.

La protesta del figlio della senatrice

“Caro direttore, sono allibito da quello che leggo in questi giorni. Dalle dichiarazioni dei politici, da questo travisare intenzionalmente concetti come censura, libertà di opinione, difesa della famiglia, antisemitismo. In bocca a chi vorrebbe chiuderci dentro in una Italia sempre più isolata, lontana dai valori liberali nei quali siamo cresciuti e nei quali mi riconosco profondamente. Dove gli uni scrutano con sospetto gli altri, dove ognuno si tiene stretto il proprio tornaconto, la bandiera di partito, la propaganda, le dichiarazioni roboanti. A voi che non vi alzate in piedi davanti a una donna di 89 anni, che non è venuta lì per ottenere privilegi o per farsi vedere più brava ma è venuta da sola (lei sì) per proporre un concetto libero dalla politica, un concetto morale, un
invito che chiunque avrebbe dovuto accogliere in un mondo normale, senza sospettosamente invece cercare contenuti sovversivi che potevano avvantaggiare gli avversari politici”. Lo scrive, in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera, Alberto Belli Paci, figlio primogenito di Liliana Segre.

Commenti

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  • Luigi Giuliano de Anna 4 Novembre 2019

    Ma non si accorgono della over dose di filo Israelismo e filo-sionismo che ci stanno imponendo? Non se ne può più

  • Giuseppe Forconi 4 Novembre 2019

    Un plauso per questo sig. Belli Paci, finalmente qualcuno che parla sapendo di cosa parla, non posso aggiungere altro che auguri per quello che sostiene sperando che ci siano orecchie che sappiano ascoltare.

  • Luciano Zippi 3 Novembre 2019

    Vedervi servi dei servi d’Israele fa orrore a chi la fiamma del MSI ce l’ha nel cuore, oltre che nella mente.

    • Francesco Storace 9 Novembre 2019

      Tu stai male

  • Cecconi 3 Novembre 2019

    Signora Pucci,

    Giorgia Meloni ha perfettamente ragione quando afferma nella sua intervista alla verità:

    !Ci vengono contro perché vorrebbero essere come noi liberi e coraggiosi”. Pertanto prendendo spunto da queste affermazioni vere, intervengo sull’argomento.

    Repetita iuvant. Abbiamo fatto benissimo ad astenerci, personalmente avrei votato contro. Esiste una Costituzioni e delle leggi ben precise che stabiliscono determinati percorsi. La Signora Nirenstein, che ho sempre apprezzato come giornalista e come parlamentare, nel suo sito afferma che lei la legge l’avrebbe comunque votata anche se “imperfetta”, attributo da lei usato.

    Invece io parto dal princìpio che se una legge è sbagliata o si corregge la parte errata o non deve essere votata. Nel nostro paese abbiamo una pletora di leggi sbagliate che hanno distrutto l’Italia.

    I parlamentari che noi elettori eleggiamo siedono in parlamento per legiferare in modo tale da risolvere i problemi che la nostra nazione ha e niente altro. Comprendo molto bene che circa l’80% degli attuali parlamentari sono solo pancottiglia, ma forse sono stato troppo ottimista perché la percentuale potrebbe essere superiore, e se anche noi avessimo votato a favore della Commissione saremmo stati come gli altri.

    La maggioranza del personale politico, di tutti i livelli sia ben chiaro, crede ancora che gli elettori non si informano magari perché non acquista le varie testate, d’altronde come potrebbe acquistarle con questo infimo livello raggiunto, mentre le elezioni stanno dimostrando che un popolo si è messo in cammino per raggiungere la meta.

    Dei sondaggi, a mio avviso, occorre notare che Giorgia Meloni ha raggiunto il 36% di preferenze subito dietro a Salvini con il 40% ma il differenziale non deve ingannare poiché esistono alcune motivazioni non trascurabili.

    Concordo di non mischiarci con i corifei rappresentati il nulla eterno. Quindi sarebbe opportuno che la legge sia modificata come suggerisce anche l’ex Presidente della Comunità ebraica di Roma Pacifici e che magari tutti gli estranei alla vicenda politica si tacciano per sempre.

    Non ne sentiamo il bisogno perché stiamo parlando di argomento serissimo sul quale non si può e non si deve giocare.

  • Umberto 3 Novembre 2019

    Tutto il doveroso rispetto alla senatrice Segre per il suo tragico passato e per il suo coraggio ma evidentemente è stata mal consigliata da qualche noto esponente della sinitra. Avrebbe potuto limitarsi alla condanna del razzismo e dell’ antisemismo, già punito dalla legge, e non aggiungere tutti quegli inutili ” e…” che hanno il solo fine di tappare la bocca a chi non la pensa come loro e demonizzarli per il solo fatto di esere patrioti che mirano principalmente al bene degli Italiani e che quindi non corrisponde al ” concetto libero dalla politica…” che il figlio propugna. Quindi alziamoci in piedi per onorare la persona ma certamente non la faremo per condividere, così come proposto, il documento della Senatrice Segre.