FdI in piazza con i vigili del fuoco: “Il governo dia subito risposte. Accolga le nostre proposte”

15 Nov 2019 16:13 - di Redazione
vigili del fuoco

Fratelli d’Italia al fianco dei vigili del fuoco che chiedono tutele e fondi per il Corpo, a partire dalla finanziaria. Oggi, in diverse piazze italiane, è partita la loro protesta che culminerà il 21 novembre con lo sciopero nazionale unitario indetto dai sindacati. In piazza Montecitorio, cuore simbolico di questa prima mobilitazione, i pompieri hanno ricevuto anche la visita di una delegazione di FdI.

Fratelli d’Italia al fianco dei vigili del fuoco

“I servitori dello Stato devono essere stipendiati per ciò che fanno. Per questo abbiamo voluto essere presenti alla manifestazione di stamattina organizzata dai sindacati dei vigili del fuoco”, hanno spiegato i deputati Emanuele Prisco e Marco Osnato. Lo stesso Prisco è stato il primo firmatario della risoluzione con cui il partito chiede che stipendio e previdenza dei pompieri siano adeguati a quelli delle altre forze dell’ordine. La risoluzione avrebbe potuto unire la politica al fianco del Corpo, ma la maggioranza – almeno per il momento – l’ha di fatto affossata: il provvedimento è stato rinviato.

Prisco e Osnato: “Per i pompieri servono azioni concrete. FdI c’è”

“Abbiamo portato l’adesione di Fratelli d’Italia alla protesta di una categoria di lavoratori particolarmente importante. Garantiscono l’incolumità e la sicurezza dei cittadini ogni giorno, mettendo a rischio anche la propria vita. Per questo alla Camera – hanno ricordato – abbiamo presentato una risoluzione che impegna il governo a farsi carico di questo tema condiviso dagli italiani, come l’equiparazione stipendiale dei vigili del fuoco a tutte le altre forze dell’ordine”. “Al Senato, inoltre – hanno proseguito Prisco e Osnato – abbiamo presentato due emendamenti alla legge di bilancio che rendono possibile questo risultato. Tutte le forze politiche si dicono favorevoli a parole. Ora lo dimostrino con i fatti, approvando la risoluzione di Fratelli d’Italia alla Camera e poi gli emendamenti al Sentato. Gli eroi – hanno concluso i due deputati – vanno anche pagati per quello che fanno”.

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