Da oggi obbligatori i seggiolini salva-neonati della legge Meloni. Il Pd protesta

7 Nov 2019 11:21 - di Monica Pucci

Scatta da oggi, giovedì 7 novembre, l’obbligo dei dispositivi antiabbandono per i bebè. Un obbligo che nasce da un proposta di legge di Giorgia Meloni, andata in porto. Il regolamento di attuazione dell’articolo 172 del nuovo Codice della Strada specifica, ricorda il Mit, che l’obbligo riguarda l’installazione a bordo dei veicoli di un dispositivo di allarme. La cui funzione è quella di prevenire l’abbandono dei bambini di età inferiore ai quattro anni. Si attiva nel caso di allontanamento del conducente e può essere integrato nel seggiolino, oppure indipendente dal sistema di ritenuta del bambino.

Per agevolare l’acquisto dei seggiolini salva-neonati, nel Decreto Fiscale c’è un fondo e il riconoscimento di un contributo economico di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato. Nei prossimi giorni verrà approvato il Decreto che disciplina le modalità per l’erogazione del contributo. Una legge necessaria, volta a fronteggiare il fenomeno della morte di neonati, “dimenticati” in auto dai genitori.

Seggiolini salva-neonati “finanziati” dallo Stato

Per agevolare l’acquisto dei seggiolini salva-neonati, nel dl fisco c’è un fondo per un incentivo di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato. Ma c’è chi chiede la sospensione delle multe vista la scarsa informazione dei cittadini. Il deputato del Pd Ubaldo Pagano ha proposto al ministero dell’Interno di sospendere “per il momento le sanzioni sui seggiolini antiabbandono finché i cittadini non saranno informati in maniera corretta”. Pagano lamenta la mancata diffusione di informazioni sulla nuova normativa. “Va data una proroga finché non sarà operativo l’incentivo di 30 euro all’acquisto, previsto da Dl Fisco. Le cui modalità di attuazione devono ancora essere chiarite dal ministero dei Trasporti”.

Soddisfazione parziale, invece, dall”Asaps, l’Associazione sostenitori Polstrada. «I dispositivi dovranno attivarsi automaticamente e dovranno essere dotati di un allarme in grado di avvisare il conducente della presenza del bambino nel veicolo. L’attivazione avverrà attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici. Saranno percepibili all’interno o all’esterno del veicolo. Potranno essere dotati anche di un sistema di comunicazione automatico per l’invio di messaggi o chiamate».

Le sanzioni previste dalla legge

Chi non si doterà di questi dispositivi incorrerà nelle violazioni previste dall’articolo 172 del Codice della Strada, con sanzione amministrativa da 81 a 326 euro (pagamento entro cinque giorni 56,70 euro) e la decurtazione di 5 punti dalla patente. «L’Asaps – commenta il presidente Giordano Biserni – auspicava un margine di tempo maggiore interpretando la legge in modo più favorevole. E con la concessione dei 120 giorni inizialmente previsti, così non è stato. Pertanto genitori, nonni e accompagnatori affrettatevi!».

L’ira di Lollobrigida contro il governo

«E’ inconcepibile il caos che si sta ingenerando sui seggiolini anti-abbandono di minori in auto. Dopo la completa incapacità dell’ex ministro Toninelli, che ha impedito che una legge di civiltà che porta il nome di Giorgia Meloni entrasse in vigore già a luglio 2019. L’insipienza dell’attuale governo sta obbligando le famiglie a dotarsi del dispositivo in tempi ristrettissimi, un solo giorno. Senza aver prima adeguatamente informato gli italiani che adesso rischiano anche delle sanzioni. Non solo, ancora non è stata chiarita la procedura per accedere al contributo per l’acquisto di tali dispositivi. Chiediamo che il governo si attivi immediatamente per porre rimedio a tale caos e l’avvio di una puntuale e corretta campagna informativa». Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

 

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