Alloggio “di servizio” della Trenta, ora indaga la Procura militare. I grillini: “Vattene subito”
Alloggio dell’ex ministro Trenta, ora la Procura militare di Roma ha aperto un fascicolo a modello 45. Senza indagati né ipotesi di reato. La procura militare lo ha deciso dopo le notizie di stampa sull’appartamento di servizio assegnato a Elisabetta Trenta quando era ministro della Difesa. Solo che l’esponente grillina ha mantenuto anche al termine del suo incarico dopo la riassegnazione dell’alloggio al marito che è un militare. Al momento, spiegano fonti della Procura Militare, si tratta di un’indagine meramente conoscitiva per compiere i dovuti accertamenti sul caso.
Grillini furiosi con la Trenta
Ma i grillini sono furiosi. “Trenta? Doveva abbandonare la casa già anni fa per quanto mi riguarda, dovrebbe andar via subito. Se marito da militare ha diritto ad alloggio farà richiesta e si metterà in lista come tutti gli altri”. Così in un tweet l’account di Un giorno da pecora rilancia le dichiarazioni di Manlio Di Stefano, sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, intervistato oggi durante la trasmissione di Radio 1 Rai sul caso dell’alloggio assegnato al marito dell’ex ministro M5S della Difesa Elisabetta Trenta. “Secondo me anche per ragioni di mera opportunità bisognerebbe lasciarlo e basta”. Lo ha detto Barbara Lezzi, parlamentare del Movimento 5 Stelle, ad Agorà Rai Tre, sul caso dell’appartamento di cui usufruisce l’ex ministro della Difesa Trenta.
Dessì: io ho un appartamento di 50 metri quadri…
La casa della Trenta? “Onestamente non me ne frega niente, deciderà lei se è più importante l’opportunità politica o stare a questionare su chi aveva torto e chi ragione”. Emanuele Dessì, senatore del Movimento 5 Stelle, commenta così il caso dell’alloggio assegnato al marito dell’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta. “Comunque – insiste Dessì – io ho un appartamento di 50 metri del 1945, al terzo piano senza ascensore, dove viviamo in cinque. Non ho bisogno di un appartamento di rappresentanza di 200 metri a San Giovanni, anche se pure io faccio una vita di relazioni…”. E il blog delle stelle mette il sigillo. “Le spiegazioni di Elisabetta Trenta non sono sufficienti. I nostri valori sono incompatibili con l’intenzione di mantenere l’appartamento. Ci sono soldati e militari che hanno davvero bisogno di un alloggio e non è il caso di Elisabetta Trenta e del marito. Questa situazione è inaccettabile anche per il lavoro che i nostri parlamentari e attivisti portano avanti da anni in tema di Difesa”.
FdI: vicenda degna della Prima Repubblica…
Fratelli d’Italia commenta la sgradevole vicenda. ”Mentre i suoi colleghi di partito pur di rimanere aggrappati alla poltrona hanno abbracciato politicamente il Pd, il ministro Trenta si rifiuta di riconsegnare l’appartamento della Difesa assegnato a suo marito quando lei stessa era ancora titolare del dicastero di via XX Settembre. Questa sua assurda giustificazione è degna della peggior politica della prima Repubblica. Ci domandiamo se in quell’appartamento che l’ex ministro reputa indispensabile per poter ricevere persone in massima riservatezza, la Trenta abbia mai incontrato anche quegli esponenti grilllini che oggi le puntano il dito contro”. Lo dichiarano in una nota congiunta i componenti della commissione Difesa di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda, Wanda Ferro e Davide Galantino.
Osservo i seguenti elementi, ai fini dei criteri di assegnazione di un alloggio ASI (e non ASIR, sia ben chiaro): 1. Il neo-maggiore Passarelli, coniuge del già Ministro della Difesa, dopo la cessazione dall’incarico da Ministro è tornato a ricoprire il precedente incarico presso Segredifesa e cioè di ufficiale addetto alla segreteria del vice direttore nazionale degli armamenti, incarico che ancorché possa essere inserito negli elenchi degli incarichi per la concessione degli alloggi di servizio, forse potrebbe non essere di primissima fascia. 2. I predetti coniugi non hanno figli, pertanto le necessità alloggiative sono commisurate ad un nucleo familiare di 2 persone. 3. La superficie dell’alloggio in questione (circa 180 mq) è di gran lunga superiore alle necessità di un nucleo familiare composto da 2 persone. 4. Normalmente, per il grado rivestito, l’incarico ricoperto, la fascia di priorità attribuita e la composizione del nucleo familiare, un alloggio ASI all’Amba Aradan, per chi è avvezzo di queste cosucce, l’avrebbero visto….col cannocchiale…!!!! Meditate, gente, meditate!!!
Di seguito l’elenco degli incarichi per l’assegnazione degli alloggi di servizio:
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=0&art.idArticolo=1&art.versione=1&art.codiceRedazionale=097G0283&art.dataPubblicazioneGazzetta=1997-08-02&art.idGruppo=7&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=3&fbclid=IwAR0MZhFBuZjcjsnxJ7NVWNdOTi4rK_22W_Cl5PL4S7ddNhf95KMvvaA0Ai0