Terremotati, Fratelli d’Italia avanza tre richieste urgenti al governo
Un pacchetto di agevolazioni per far «finalmente tornare i terremotati di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo alla normalità»: è quanto Fratelli d’Italia propone al governo da Fratelli d’Italia. Attraverso una mozione che impegna l’esecutivo a «compiere un riequilibrio temporale della misura agevolativa». Inoltre, FdI sollecita la proroga dei termini di pagamento della rottamazione delle cartelle. Questo vale per tutte le regioni colpite dal terremoto del 2016.
Le misure in favore dei terremotati
L’atto porta la firma dei deputati Francesco Acquaroli, Emanuele Prisco e Paolo Trancassini. Attraverso un secondo documento gli esponenti del partito di Giorgia Meloni chiedono l’attivazione immediata del credito di imposta: Ciò al fine di acquistare beni strumentali. Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo sono ancora in attesa, dopo oltre dieci mesi dall’approvazione comunitaria, dei moduli e delle istruzioni. «Il governo deve impegnarsi attraverso un intervento normativo a prorogare l’agevolazione al 31 dicembre 2020. Deve prevedere la possibilità della cessione del credito a privati in luogo della compensazione nel modello F24 a scomputo delle imposte».
La mozione al governo
FdI impegna il governo «a emanare un provvedimento in grado di chiarire vari punti. In primis, “che per i professionisti vittime di un calo di fatturato nel periodo di riferimento individuato dalla normativa verrà aperta una nuova procedura per la presentazione delle domande”. «Devono essere adottate misure utili a favorire la riapertura immediata dello sportello per la Zfu del Centro Italia. Le aziende che non lo avevano ancora fatto per comprensibili difficoltà operative potranno presentare le loro istanze».
In manovra misure ad hoc
«Nella prossima legge di bilancio deve essere previsto un significativo incremento della dotazione finanziaria per la Zfu interessata dal sisma. La legge di bilancio 2019 ha stabilito che le agevolazioni saranno concesse per il biennio 2019/2020 utilizzando esclusivamente le risorse precedentemente stanziate. Si tratta di circa 493 milioni di euro, e non ancora fruite dalle imprese beneficiarie».