«Miserabile»: Meloni bastona Chef Rubio per il post infame sugli agenti assassinati

5 Ott 2019 10:58 - di Gabriele Alberti
Meloni contro Chef Rubio

Sì, c’è solo una parola. Miserabile. La Non bastavano lo sgomento e la rabbia per l’uccisione a Trieste di due agenti e il ferimento di altri tre, per mano di due balordi criminali domenicani. Si è aggiunto anche lo sfregio per Pierluigi e Matteo. Il post miserabile dello chef Rubio che giungeva proprio nel giorno della tragedia, è uno sfregio inaccettabile. Non lo accetta infatti Giorgia Meloni, unica leader politica ad esprimere indignazione per «questo personaggio». Sì,  fa bene la leader di FdI a non nominarlo. Andrebbe dimenticato.

Chef Rubio

«Odio dover dare spazio a questo individuo in cerca di visibilità. Ma questa volta è davvero troppo. Insulta la Polizia nel giorno in cui vengono uccisi due agenti. E questo miserabile ce lo ritroviamo in televisione. Insultano le divise quando muoiono. Le insultano quando si difendono. Le insultano quando lavorano per la sicurezza di tutti noi. E nessun politico o giornalista di sinistra che spenda mezza parola per condannare parole agghiaccianti come queste. Le condividono?».

Ecco cosa aveva scritto chef Rubio. «Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente. E’ quanto osserva Chef Rubio, ( al secolo Gabriele Rubini). «Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio. Che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra». Chi ha la presunzione di sputare queste sentenze offensive in un giorno di lutto per l’Italia tutta merita disprezzo. Fa bene la Meloni a sottolineare la pochezza di chi continua a dare visibilità in tv a «questo personaggio». Che non perde occasione per offendere chiunque. Un triste figuro. Da dimenticare.

Trieste, la Meloni posta le parole di Rita Dalla Chiesa

Giorgia Meloni posta infatti le parole di Rita Dalla Chiesa, un inno al sacrificio di queste due giovani vite Parole che per un attimo ci fanno dimeticare il delirio del «personaggio». «Pierluigi e Matteo, poco più che trentenni, un’intera vita davanti. Vi hanno ucciso perché facevate il vostro dovere, rendendo onore fino all’ultimo alla divisa che indossavate. Non è giusto morire così. Non è giusto che per colpa di due schifosi criminali non possiate più tornare dai vostri cari. Ora siete due angeli, ma c’è un’Italia, la più numerosa, che vi ringrazia. Per il vostro esempio e che non dimentica il vostro sacrificio. Riposate in pace».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Massimiliano 5 Ottobre 2019

    Onore gloria e rispetto per 2 figli nostri della nostra povera Italia che per proteggere ci hanno lasciato la vita,esprimo le piu sentite condoglianze dal profondo del cuore alle loro famiglie noi italiani onesti vi siamo vicini

  • Vito Ignazio Fusaro 5 Ottobre 2019

    Purtroppo è il risultato delle opere e dei voleri dei nostri politici sinistri, che si indignavano quando vedevano un delinquente in manette: è ora di usare di nuovo i “ferri di campagna”.

  • alex colt 5 Ottobre 2019

    Invece di scrivere Caxxate questo sciacallo dovrebbe solo fare il lavapiatti!

  • Achille 5 Ottobre 2019

    Quando compare in TV CAMBIAMO CANALE.
    QUESTO È UN INFAME SINISTRONZO
    ANTIITALIANO

  • maurizio pinna 5 Ottobre 2019

    Cara Giorgia, Grande leader! Lo sai benissimo che per arrivare al modello di Rudolph Giuliani occorre prima CAMBIARE la COSTITUZIONE, la nomina dei magistrati deve avvenire per ELEZIONE POPOLARE e allora non avremo più strane sentenze, sparatorie che finiscono con le scuse allo sparatore o le visite in carcere per vedere se dorme bene e altre cialtronate del genere. Poi si potrà andare oltre e pagare il dovuto, con gli interessi maturati,agli osti della malora.

  • Lorella 5 Ottobre 2019

    #MaCosaNeSannoLoro….

    “Le manette solo in caso di “evidente e concreta pericolosità del soggetto”, altrimenti non vanno utilizzate. Anche se il “soggetto” è un fermato, come si dice in gergo. Le fascette in plastica? Le usano le polizie di tutta Europa. Ma in Italia, no. Sarebbe da fascisti. Se li addestriamo a usare bene le armi, alla difesa personale, all’uso di nuove tecniche di immobilizzazione e “messa in sicurezza” stiamo allevando dei fanatici. Se usano le camere di sicurezza “senza che vi siano misure coercitive in atto” commettono un abuso. La verità è che la morte dei due agenti a Trieste è figlia di una mancata presa di responsabilità dello Stato italiano. Figlia del politicamente corretto, dell’abbandono, del “Collé, non lo ammanettare. Pure se è agitato, finisce che qualcuno ci filma col cellulare e finiamo sotto”. Perché in Italia, dopo il ’45, ideologicamente, è stata alimentata la paura per la divisa. Non piangeteli ora. Evitate alle famiglie questa ipocrisia. L’Italia è piena di Matteo e Pierluigi. Chi lavora con una divisa va aiutato da vivo. Non commiserato da morto”.

  • Antonino Colombo 5 Ottobre 2019

    da quando chef Rubio fa queste esternazioni cambio canale, anche se un tempo i suoi programmi mi divertivano. Trovo spregevole cosa dice nei confronti delle forze dell’ordine. Solidarietà alle famiglie delle vittime.