M5S, compleanno amarissimo: gli “scettici” rovinano a Grillo la festa per i 10 anni

4 Ott 2019 14:00 - di Monica Pucci
Grillo

Più democrazia, stop al capo politico, passaggio della proprietà della piattaforma Rousseau al M5S. Questi i punti nevralgici della “Carta di Firenze’, studiata dal gruppo degli ‘scettici’ del M5S riunitisi domenica scorsa nel capoluogo toscano. I “dissidenti” si sono dedicati all’elaborazione di un documento da sottoporre ai vertici grillini, proiettato ad “un nuovo Rinascimento” 5S, scevro da scissioni e correnti. Beppe Grillo, che in dieci anni ha incassato volti e soldi grazie al Movimento, cosa ne penserà?

Le dure accuse al M5S

La “Carta di Firenze” è online da mezzanotte, postata non a caso nel giorno in cui il M5S compie 10 anni. «ll nostro cuore batte ancora per il Movimento 5 Stelle. Siamo quelli che da sempre sotto la bandiera del Movimento parlano con le persone per la strada, con la pioggia o con il sole cocente. Mettendoci al servizio delle nostre comunità ai banchetti e nelle piazze». Questo l’incipit del documento, dove non manca naturalmente una critica dura alla metamorfosi subita dal M5S in questi 10 anni.

«In nome di una fraintesa responsabilità̀ di governo -scrivono gli autori- il Movimento ha rinunciato ai propri principi identitari. Riceviamo sia per strada che sul web accuse sempre più sferzanti sulle “promesse non mantenute” e sui “compromessi al ribasso”. La nostra coscienza di attivisti si ribella e ci impone di riportare il M5S al pieno rispetto dei suoi valori con perseveranza e soprattutto coerenza».

Le proposte in 5 punti

Dunque le proposte concrete, riunite in 5 paragrafi. Il primo è intitolato alla trasparenza e alla democrazia interna, si chiede la convocazione di un’assemblea nazionale per avviare una riforma dello statuto. Un atto che passi per ​il “superamento della figura del capo politico mediante l’introduzione di organi elettivi e collegiali a livello nazionale, regionale e provinciale”.

Ma gli “scettici” chiedono anche l’”attribuzione della ​piena proprietà̀ e della gestione del Sistema operativo Rousseau al Movimento 5 Stelle”. E assicurano la massima trasparenza della piattaforma, in particolare verso le richieste di: accesso pubblico all’anagrafe territoriale degli iscritti, verificabilità degli esiti delle consultazioni”.

Nella carta di Firenze si chiede poi il “miglioramento di ‘Tirendiconto’ per aver maggiore trasparenza sulle spese dei portavoce; completa ​coerenza con le principali battaglie identitarie e territoriali del M5S ; formulazione di un ​codice etico unico e inderogabile che imponga il pieno rispetto del mandato elettorale e disciplini la sovrapposizione tra nomine in società pubbliche o private e cariche elettive, scongiurando conflitti di interesse in qualunque forma”.

Gli scettici del M5S chiedono inoltre una “riorganizzazione dal basso”, avanzano proposte sui “processi partecipativi” con tanto di regolamento nazionale e tavoli di lavoro permanenti. Infine, regole nuove per le candidature e le nomine degli eletti all’interno del M5S, nonché “nuovi strumenti di valutazione degli eletti che garantiscano un confronto periodico tra la base e i portavoce, così da verificare il rispetto dei principi fondativi del Movimento e il perseguimento degli obiettivi nell’arco del mandato”.

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