In fiamme la Cavallerizza Reale di Torino, patrimonio dell’Unesco. Era occupata dai collettivi

21 Ott 2019 11:34 - di Redazione

Le fiamme hanno avvolto la Cavallerizza Reale di Torino.

L’incendio ha colpito lo storico complesso architettonico dichiarato patrimonio Unesco. Le fiamme – che sono scoppiate poco prima delle 8 – hanno interessato le ex stalle cosiddette “Pagliere”, dove ci sono i magazzini dell’edificio che si trova in centro città. Sono state domate dopo circa due ore. Sul posto diverse squadre dei vigili del fuoco, forze dell’ordine e sanitari del 118 a scopo precauzionale.

L’area della Cavallerizza Reale è stata sottoposta a sequestro. A confermarlo all’Adnkronos , il prefetto di Torino, Claudio Palomba, al termine del sopralluogo sull’area interessata dalle fiamme.

Anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha deciso di recarsi nell’area con l’assessore al Patrimonio, Antonino Iaria. La zona andata in fiamme è occupata da tempo da esponenti dei collettivi; nessun ferito. Ancora sconosciute le cause del rogo.

«Dobbiamo ringraziare i Vigili del Fuoco per lo straordinario lavoro che hanno fatto. Grazie al loro intervento si è riusciti a domare un incendio che poteva generare certamente più danni», ha detto la sindaca.

«Difficile ora fare valutazioni a caldo ma fa male vedere un edificio storico in fiamme. Si faranno accertamenti per capire le cause che hanno provocato il rogo», ha aggiunto Appendino. E ha precisato che «siamo andati a vedere Auditorium Rai e archivio. Lì non ci sono stati danni quindi si è ridotto il possibile impatto delle fiamme». Sulle cause, ha osservato, «non posso dare informazioni sommarie. Appena le avremo le daremo. Poi le valutazioni si faranno successivamente».

Lo stabile, come detto, da anni è occupato da collettivi. Il rogo ha un precedente. Nel 2014 le fiamme distrussero i magazzini del Circolo dei Beni Demaniali. In quel caso si trattò di un incendio doloso, appiccato con cinque bottiglie di liquido infiammabile c’era stato un incendio.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *