Tagliano 345 parlamentari che però eleggeranno il nuovo Capo dello Stato

26 Set 2019 6:00 - di Francesco Storace
Erdogan

Taglio dei parlamentari in modalità pagliacciata. Il voto del prossimo 8 ottobre – dopo la discussione generale del 7 – è già annebbiato dalla propaganda, dai giochi di potere, dall’assenza di un disegno vero di riforma costituzionale. Per carità, usare le forbici di fronte a tanti nullafacenti scappati di casa è doveroso e quindi la norma sarà approvata. Poi, nient’altro.
Anzitutto perché il taglio di deputati e senatori non varrà da domani, bensì da dopodomani. Ovvero dalla prossima legislatura. Quindi approvarlo il 7 ottobre o nel 2023 poco cambia visto che non si vogliono sciogliere le Camere. In pratica, il diktat di Di Maio serve solo a ridurre i parlamentari altrui, quando sarà. E’ un’ipocrisia bella e buona, anzi brutta e amara. Criticavano la riforma dei vitalizi “dalla prossima legislatura” ma fanno lo stesso con i tagli delle poltrone. Stesso metodo, il rinvio a quelli di dopo. Criticando quelli di prima, però…

Il curioso atteggiamento dei parlamentari del Pd di Zingaretti

Curioso da questo punto di vista l’atteggiamento del Pd di Zingaretti. Per ben tre letture della riforma costituzionale ha votato contro il taglio. Ora sarà costretto a votare a favore sennò casca il governo. Sono i miracoli del potere. Sicuramente è un’opera di bene, ma non si capisce perché abbiano votato no le volte precedenti. Se il tema era la riforma elettorale non c’era prima e non c’è adesso, se non a chiacchiere.
Altra argomentazione stravagante: “Risparmiamo 500 milioni“, tambureggiano i grillini. “Investiremo in servizi per la popolazione”. Da quando? Sempre dalla prossima legislatura, perché i famosi 345 parlamentari in più non scendono prima da cavallo. Pallonari.
Poi, la cosa peggiore che potessero combinare. Il governo degli sconfitti è stato messo insieme, con l’aggravante dell’aggiunta postuma del partitino di Renzi, per eleggere nel 2022 il prossimo presidente della Repubblica. Con nuove elezioni e probabile vittoria del fronte sovranista, il successore di Mattarella non sarebbe stato invece gradito all’establishment. Ma c’è una risposta da dare a una domanda precisa. Se si tagliano ora 345 parlamentari che però voteranno per il nuovo inquilino del Quirinale, non è già una nube gigantesca sulla delegittimazione di questo Parlamento e del nuovo Capo dello Stato? C’è qualche scienziato che ci spiega come si risolve il dubbio?

Il cambiamento dei Cinquestelle si ferma alla superficie

E’ evidente che non ci sono argomenti plausibili contro il taglio dei parlamentari in sè. Ma ci vorrebbe quella serietà che ormai sembra scomparsa. Ce la fate ad approvare anche una riforma che almeno consegni al popolo il diritto di scegliere il presidente della Repubblica? Oppure preferite farlo scegliere da 345 parlamentari che dite di tagliare senza farlo valere nel momento più importante, come il rinnovo quirinalizio?
In realtà, non gliene frega nulla a lorsignori del potere del popolo, perché altrimenti non avrebbero dato vita al governo degli sconfitti. Tanto più che parlano persino di ritorno alla legge elettorale proporzionale. Ormai, il cambiamento proposto dai Cinquestelle si ferma alla superficie. Si tagliano i parlamentari della prossima legislatura ma per continuare a far sì che si decida tutto sempre e solo nel Palazzo, con l’alibi della rappresentanza sovrana delle Camere. Altro che la democrazia diretta di cui cianciano sui loro smartphone…

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 27 Settembre 2019

    Il PD e i 5 babbioni faranno il possibile per poter portare la mortadella al Quirinale alle prossime elezioni presidenziali.

  • Laura Prosperini 26 Settembre 2019

    Sono contraria allo svilimento ed all’immiserimento della Politica e quindi anche dei Politici, per cui sono fermamente contraria al taglio dei Parlamentari (nostra, di noi Cittadini, più diretta emanazione nella Politica).

  • Giuseppe Forconi 26 Settembre 2019

    Votino pure la mortadella al Quirinale, poi ne vedranno delle belle.

  • Carlo Cervini 26 Settembre 2019

    E’ la logica giacobina dei club ristretti, delle conventicole illumunate che fanno e disfano in nome del popolo sovrano……………Una vera e propria dittatura, mascherata da democrazia, funzionale al Grande Fratello, alla piattaforma Russeau, al Dio computer, agli algoritmi. E se il popolo non accetta, repressione dura con i Don Rodrigo a disposizione: Magistratura, Fisco, Corpi militari e forze dell’ordine costituito.

  • Nazzareno Mollicone 26 Settembre 2019

    Personalmente sono contrario al taglio dei parlamentari, e vorrei che F.d’I.e la Lega votassero contro. In vista di una possibile modifica in senso proporzionale della legge elettorale, che forse non si riuscirà ad evitare, i partiti minori sarebbero penalizzati. E poi così si riduce il corpo elettorale del Presidente della Repubblica, che invece – anche adesso – dovrebbe essere ampliato inserendo, ad esempio, i deputati europei e una rappresentanza delle aree metropolitane le quali a volte (vedi Roma) contengono più abitanti di alcune regioni. Insomma, la riduzione dovrebbe essere alla fine di un percorso costituzionale e non ad un ipotetico inizio che forse non si realizzerà.