Pescara, “Festa della Rivoluzione” per ricordare d’Annunzio e l’impresa di Fiume

8 Set 2019 12:44 - di Redazione

Celebrare Gabriele d’Annunzio, a Pescara, sua città natale, nel centenario dell’impresa di Fiume. Dieci giorni di eventi per riscoprire il genio di uno tra i personaggi più leggendari della storia, della letteratura e della politica nazionale. Questa l’idea alla base della Festa della Rivoluzione (questo il titolo della kermesse, mutuato dal titolo della storica dell’arte Claudia Salaris, relatrice al convegno finale), che si concluderà il 15 settembre con un gran concerto nel piazzale Michelucci dell’Aurum. La Rivoluzione è quella compiuta da un uomo a cavallo tra due secoli tra loro “nemici” e che riuscì, nonostante mille tempeste, a restare in sella fino a conquistare un ruolo di protagonista assoluto nell’Italia che dalla Belle Epoque arriva alla Grande Guerra e quindi al fascismo.

Hanno aderito Sgarbi, Placido, Mogol, Ruggeri e tanti altri

Tanti i nomi di spicco che hanno aderito all’iniziativa: da Vittorio Sgarbi a Michele Placido, da Mogol a Enrico Ruggeri, da Giordano Bruno Guerri a Edoardo Sylos Labini, passando per i fumettisti Carmine Di Giandomenico, Andrea Scoppetta, per finire al presidente della Figc Gabriele Gravina, all’autore Federico Palmaroli e a Francesco Manara, primo violino del teatro alla Scala di Milano, che dirigerà il gran concerto finale del Conservatorio di Pescara con la bacchetta originale di Arturo Toscanini. La Festa della Rivoluzione è stata anticipata da una campagna di comunicazione che ha ricordato, attraverso manifesti affissi sui muri della città oltre che postati sui social, alcuni dei neologismi coniati dal Vate: velivolo, fusoliera, tramezzino, Ornella, scudetto, vigili del fuoco.

Il governatore Marsilio: «L’Abruzzo s’identifica con d’Annunzio»

L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla Regione Abruzzo, presieduta da Marco Marsilio. Proprio il governatore ha tenuto a sottolineare che «D’Annunzio è stato un personaggio non sempre amato». Anzi, ha ricordato, «ha subito emarginazione, addirittura disprezzo». Ma questo appartiene al passato.  «Oggi – ha proseguito Marsilio – è nostro dovere tornare a valorizzare la sua immagine per poi, recuperando il simbolo di “Pescara Città Dannunziana“, rinnovare l’elemento di identificazione dell’Abruzzo e della città natale con d’Annunzio». «Noi – ha incalzato dal canto suo Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo e tra gli ispiratori dell’evento – celebriamo l’anniversario dei 100 anni dell’impresa di Fiume con un sentimento di pacificazione con le nazioni trans-Adriatiche, cercando sempre di stimolare il confronto e la rilettura della nostra storia».

 

 

 

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