In ricordo di Matteo Bonetti, a dieci anni dalla morte. Venerdì concerto a Roma
Dieci anni fa moriva Matteo Bonetti, militante giovanile e consigliere di An al Municipio 2 di Roma. Aveva 24 anni, fu vittima con ogni probabilità di un errore medico per il quale suo padre e la sua compianta mamma hanno cercato di ottenere giustizia, senza riuscirvi. Stamattina è stato ricordato con una cerimonia nell’aula consiliare che vide muovere i suoi primi passi nelle istituzioni e nella quale una targa ne rammenta a tutti “la passione e l’impegno al servizio dei cittadini”. Venerdì gli amici e chi ha condiviso con lui quella passione e quell’impegno si ritroveranno per un concerto nello spazio eventi di via Casilina 1769, dove a partire dalle 20.30 suoneranno artisti della scena musicale non conforme, che furono e restano amici di Matteo: Gabriele Marconi, Insedia, La Vecchia sezione, Ddt. Un appuntamento “sottopalco”, come si legge nella presentazione, “in ricordo Matteo” e per ritrovarsi insieme, intorno a ciò che ancora unisce.
L’impegno militante e nelle istituzioni
Matteo Bonetti si era formato nella militanza giovanile e stava crescendo come leva di una nuova generazione di classe dirigente, per la quale non esisteva soluzione di continuità tra l’impegno in sezione e quello nelle istituzioni. Ma il giovane consigliere Bonetti non viveva di sola politica: era capace di stare nel mondo, nello spirito del tempo e nella sua età, frequentando e vivendo pienamente tutti gli ambienti e le prospettive di un ragazzo di 24 anni. Era studente di una prestigiosa università, stava prendendo il tesserino di giornalista pubblicista, era leader giovanile e consigliere municipale appassionato, non disdegnava mai un’uscita con gli amici, giocava a calcetto, piaceva alle ragazze. Matteo era irriverente e scanzonato, talvolta forse perfino fastidioso. E forse, proprio per questo, ancora di più, era amatissimo dalla sua comunità politica.
“Ciao Matteo!”
Era, Matteo Bonetti, l’esempio di una giovane destra vincente, ma senza spocchia politica; abituata a rimboccarsi le maniche e darsi senza riserve, ma senza cedere alla tentazione dell’autocompiacimento. In tanti, in queste ore di memorie dolciamare, lo stanno ricordando sui social. Ciascuno con un pensiero, con un aneddoto, con una foto che contribuiscono a ricostruire un’esistenza che, per quanto breve, è stata ricca di affetto ed esperienze. Per tutti valgono le parole di Luca Malcotti, che fu tra i suoi referenti alla sezione Trieste Salario di Roma: “Riesco solo a ripetere quello che già Giulio (Buffo, ndr) e Roberta (Angelilli, ndr) hanno ricordato e cioè quello che dissi mentre ti davo l’ultimo addio davanti alla tua bara: abbiamo sempre detto che tutti sono utili e nessuno è indispensabile. È una formidabile cazzata! È piuttosto vero il contrario: ci sono poche persone che sono davvero indispensabili ed insostituibili! È stato bello volerti bene. Ciao Matteo!”.