È “golpe” pure sul Commissario europeo: Conte indica Gentiloni. E l’Ue fa festa
Alla fine il colpo di mano c’è stato anche sul Commissario Ue: Paolo Gentiloni è stato designato a rappresentare l’Italia nel governo europeo. La conferma della notizia, che certo non arriva inaspettata, c’è stata stamattina, mentre la comunicazione di Giuseppe Conte alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che già domani incontrerà l’ex premier, è avvenuta ieri sera. Dunque, il Pd va al governo senza voti sia in Italia sia in Europa. Non male.
Pd perdente, ma piglia tutto
Ma la decisione di nominare il Pd Paolo Gentiloni commissario europeo per l’Italia, se possibile, è perfino più clamorosa e offensiva della volontà popolare dell’approdo del suo partito a Palazzo Chigi. Quest’ultimo, infatti, è stato giustificato con l’esito incerto delle elezioni politiche del 2018, dalle quali non era uscita alcuna maggioranza solida e quindi – è la tesi – anche questa nuova maggioranza è legittima. Bene, perfetto, costituzionalmente ineccepibile. Ma il voto delle europee di questa primavera, che ha indicato chiaramente che il centrodestra è maggioranza nel Paese?
Il voto degli italiani non conta niente
Saltato a pie’ nelle valutazioni sul governo nazionale, perché valutato come non pertinente, come si fa a ignorarlo anche per la nomina del Commissario Ue? A quanto pare si fa, con una considerevole dose di faccia tosta, arroganza politica e disprezzo del voto degli italiani. E ora manca solo la formalizzazione della designazione, che arriverà nel corso nel primo Consiglio dei ministri. Insomma, il governo “abusivo” esordirà con una nomina “abusiva”. Almeno in questo c’è una certa coerenza.