Senato, no alla sfiducia subito. Con tanto di sceneggiata della sinistra in aula
Il Senato ha respinto le proposte di votare domani la mozione di fiducia contro Conte. Una seduta bollente, con tanto di sceneggiata della sinistra.
Il dibattito nell’aula del Senato, sceneggiata della sinistra
Bagarre al Senato tra Matteo Salvini e il Pd. Quando il vicepremier ha preso la parola in aula, dai banchi del gruppo dem si sono levati cori, contestazioni e buuu. «Se per bocca del senatore Renzi avete già vinto, non capisco tutta questa maleducazione», ha detto Salvini. «Invidio quelle abbronzature che ci sono lì», ha aggiunto rivolto ai banchi della sinistra. «Ho sentito più volte Di Maio in questi giorni chiedere il taglio dei parlamentari. Prendo la palla al balzo: la Lega voterà per anticipare il taglio dei parlamentari, si chiude in bellezza con la promessa fatta agli italiani, e poi per dignità e onestà si va subito al voto». Chi non vuole il voto «vuol dire che ha la coscienza sporca e ha paura».
«Capisco il terrore del voto da parte del senatore Renzi, comprensibilissimo: con i disastri che ha fatto gli italiani lo mandano a casa immediatamente. Quindi piuttosto che lasciare la poltrona, il Vinavyl», ha incalzato Salvini. «Amici dei Cinque Stelle, vi consiglio di pensarci due volte prima di allearvi con questi qua», ha aggiunto rivolto ai senatori M5S, riferendosi al gruppo del Pd.
«Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola… Viva la libertà, viva l’Italia e la democrazia…». Con queste parole del giudice antimafia Paolo Borsellino Matteo Salvini ha concluso il suo intervento in Aula,
Le contestazioni strumentali dei dem
Contestazioni del Pd, con il capogruppo Andrea Marcucci, in Aula del Senato sulla lunghezza dell’intervento di Matteo Salvini alla presidente Elisabetta Casellati. Quest’ultima ha risposto piccata: «Lei sfora sempre il tempo, con lei il tempo non l’ho mai considerato, l’intervento di Salvini è stato nel tempo lei lo sa bene perché ogni volta lei sfora sempre e non mi piace questa polemica pretestuosa». Ma il Pd ha protestato vistosamente e la Casellati ha tagliato corto: «Lo trovo intollerabile».
La posizione di Fratelli d’Italia
Al microfono Luca Ciriani, capogruppo di Fratelli d’Italia. «Il popolo deve esprimersi liberamente com’è suo diritto»m ha affermato. «Bisogna votare subito la sfiducia al governo Conte che sopravvive a se stesso nonostante le parole di Salvini e l’assenza di tutti i ministri della Lega dal banco di governo. La riduzione dei parlamentari? La votiamo, siamo prontissimi, purché non sia un alibi. Il taglio va bene, ma contemporaneamente ci dev’essere la certezza della data delle elezioni».
Nel corso della seduta ha preso la parola Ignazio La Russa sulla scelta di non calendarizzare le mozioni di sfiducia. «Credo», ha detto, «che non si possa fare a meno di modificare il contenuto dell’ordine del giorno. Non si può far finta che non sia praticamente successo nulla, con il premier Conte che parla e basta. In coda alle sue dichiarazioni ci siano le votazioni per la sfiducia al governo».
A me sfugge un passaggio. Forse sono poco perspicace, ma mi chiedo perché mai, ove cadesse il governo, bisognerebbe affidarci ad un nuovo governo PD 5S. Facciamo un back step. Le elezioni sono state vinte dalla coalizione del centro destra, e nel rispetto della Legge, il Capo dello Stato deve affidare a Salvini l’incarico di sondare la possibilità di formare nuove maggioranze. Non è un dettaglio da poco.