Renzi contro Salvini: «L’Inno non si tocca». Ma con lui era stato addirittura “taroccato”
«Non mi scandalizzano le cubiste, il deejay, l’influencer, il mojito. Ma l’Inno di Mameli non si tocca. È l’inno di chi veste una divisa, non di chi balla seminudo. Sarò vecchio stile ma per me l’Inno Nazionale è una cosa seria, non un tormentone estivo», scrive su twitter il senatore del Pd Matteo Renzi a proposito della comparsata in spiaggia di Matteo Salvini accompagnata dalle note di Mameli a far da sottofondo ad alcune cubiste che ballavano.
Peccato che proprio quando lui era presidente del Consiglio, nel maggio del 2015, quel “sacro” Inno fu taroccato per l’inaugurazione di Expo, grazie all’iniziativa di un musicista che dirigeva un coro di bambini e che sostenne di aver cambiato le parole con l’avallo proprio di Renzi. Quel giorno, il «siam pronti alla morte…» era diventato «siamo pronti alla vita… l’Italia chiamò».
In poche ore erano divampate le proteste sui social a difesa del testo originale composto dal patriota risorgimentale nel 1847. Il direttore del coro, Stefano Barzan, cercava di correre ai ripari difendendosi così:«L’idea è di mia moglie e Renzi sapeva. I bambini erano felici». Renzi, del resto, in quella occasione aveva messo personalmente la firma sotto quel “taroccamento”: «Sì, siamo pronti alla vita e siamo pronti a dire benvenuti».
Anche sul fronte politico le reazioni non erano mancate. «Storpiato l’Inno d’Italia all’Expo 2015. Ma siete totalmente impazziti?», era stato il tweet di Giorgia Meloni: «All’Expo 2015 Renzi ha rottamato pure Mameli. Per lui era poco cool, ora aspettiamo che la Boschi scriva il nuovo Inno». In rete la protesta era dilagata: “#Renzi cambia l’#innonazionale con l’ennesimo colpo di mano strumentalizzando dei bimbi. Nessuno protesta o denuncia?, è uno dei tanti commenti. “#Renzi ora può tutto, anche cambiare l’Inno nazionale! Vergognoso! Papa Bergoglio attento al Padre Nostro…”. Oggi Renzi si scandalizza per l’Inno suonato in spiaggia. Ma almeno le cubiste non gli hanno cambiato le parole…
Qui il video dell’esecuzione con a strofa cambiata.
Ma questo personaggio dove ha la memoria, si dimentica quanto detto nelle ttvv quando era ancora sindaco di Firenze, si dimentica che ha fregato un suo compagno di partito pur di andare al Governo si dimentica delle operette fatte durante il suo governo e di quelle fatte a livello europeo ma, non gli viene in mente, di togliersi dalle scatole tacere e di cominciare a lavorare.
Come al solito i sinistroidi si credono superiori a tutti e a tutto.
Loro,credendosi appunto megalomani si sentono in diritto di fare ciò che vogliono,tanto c’è la magistratura che li difende.
Ancora non hanno capito che la gente perbene on li vuole più?
banale da dirsi, ma perché non dirlo? Rossi e catto-comunisti per decenni hanno sbeffeggiato l’ Inno nazionale e ora se ne fanno paladini. Vergogna. L’incoerenza é l’anticamera del tradimento. Italiani così non mi rappresentano.