Open Arms, il Garante dei detenuti (Pd) contro il Viminale che replica: pubblichi il suo stipendio
Botta e risposta con scintille fra il Garante dei detenuti e il Viminale sulla questione delle Ong e, in particolare, della Open Arms, la nave carica di 121 clandestini che vorrebbe ritentare il blitz fatto da Carola Rackete ma teme – non a torto – il nuovo decreto Sicurezza bis e le conseguenze immediate: sequestro dell’imbarcazione con possibile distruzione, multa fino a 1 milione di euro, arresto del comandante.
Il Garante nazionale dei Detenuti, ovvero il collegio di cui è composto – il politicizzatissimo Mauro Palma, già consulente del ministro del Pd Andrea Orlando e dei presidenti della Regione Lazio, Piero Marrazzo ed Esterino Montino, Daniela De Robert, legata alla Caritas ed ex-giornalista de L’Espresso e di Repubblica, ed Emilia Rossi, allieva dell’ex-vicepresidente del Csm, Carlo Federico Grosso (nominato da Prodi) e già vicesindaco del Pci a Torino – entra a gamba tesa nello scontro fra le Ong e il Viminale nel momento in cui la Open Arms, rimbalzata da tutti i Paesi Europei, Spagna compresa, fa la questua nella speranza di intenerire qualcuno e scaricare gli immigrati.
I tre hanno scritto al Comandante Generale della Guardia Costiera italiana, l’ammiraglio Giovanni Pettorino, chiedendo chiarimenti e sottolineando che il mancato sbarco impedisce alle persone «soccorse» la «libertà di movimento» esponendoli al «rischio» di «trattamenti contrari sia sia al senso di umanità sia alla dignità delle persone».
Non si fa attendere la replica del ministero dell’Interno: «Il Garante dei Detenuti, andando oltre le proprie competenze, chiede chiarimenti a proposito delle persone a bordo della Open Arms. La richiesta è sorprendente: la nave si trova in acque internazionali e non risultano prigionieri a bordo. Qualcuno potrebbe pensare che il Garante dei Detenuti debba giustificare la propria esistenza e il proprio stipendio statale, che peraltro non è pubblicato con evidenza sui siti ufficiali come previsto per legge».
E, intanto, Salvini fa sapere di aver appena firmato il divieto di ingresso di un’altra nave delle Ong, la Ocean Viking, gestita in collaborazione da Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranee: «Ho appena firmato il divieto d’ingresso di una nave di una Ong francese con bandiera norvegese, li portassero in Francia o in Norvegia, non sul Gargano. Qui vogliamo i turisti che pagano no chi viene per farsi pagare. Qui si arriva se si ha il permesso di arrivare». E a chi lo contestava ha replicato dal palco: «Un applauso ai comunisti che mi fanno simpatia! Se uno non è interessato va in spiaggia, legge un libro, poi siamo noi che siamo razzisti, fascisti, qui ci sono italiani che sono orgogliosi di essere italiani».
fate schifo.
Avanti con la politica dei porti chiusi a tutti i trafficanti di carne umana.
Fa bene Salvini a battere i pugni e a negare l’invasione concordata dai sinistroidi e dai destabilizzatori dell’economia italiana.
è ora che questi individui che ci stanno succhiano sangue da innumerevoli anni, spariscano dalla circolazione, che siano messi in galera per furto aggravato e ripetuto.
bastaaaaaaaaa !!!!!!!!!