La lunga mano di Erdogan su social, digitale e tv. L’opposizione grida alla censura

2 Ago 2019 17:36 - di Redazione

Nuovo accelerazione di Erdogan sulla strada del regime e dell’opporessione della libertà di stampa e di pensiero. L’opposizione turca è in allarme. Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il testo della nuova normativa che servirà a controllar dal governo di Erdogan i contenuti web, comprese le piattaforme digitali e le tv che trasmettono programmi sulla rete. Le ultime disposizioni,  sostenute dall’Akp al potere e dagli alleati dell‘Mhp, «impongono alle società turche e straniere di ottenere il via libera dell’Authority turca di controllo sui media (il Consiglio supremo della radio e della televisione, Rtuk) prima di iniziare le trasmissioni via Internet. Di fatto anche il web passa sotto il controllo del governo di Ankara.

Erdogan censura l’opposizione sul web

L’opposizione turca teme che il presidente Recep Tayyip Erdogan abbia così spianato la strada a un nuovo modello di censura del web. «È possibile che molto presto vedremo immagini offuscate o scambi di battute censurati su Netflix», ha messo in guardia Ilhan Tasci parlando all’agenzia Dpa. Taschi è un esponente del principale partito di opposizione, il laico Chp, ed è uno dei componenti dell’Authority. Il consiglio dell’Rtuk è sotto il controllo di Erdogan e dei nazionalisti dell’Mhp. Chi non si adegua alle nuove disposizioni dell’Authority rischia uno stop fino a tre mesi e persino il blocco definitivo. Secondo l’agenzia Dpa, la nuova normativa non chiarisce esattamente quali siano gli standard per i contenuti online. In Turchia sono già bloccati più di 245mila siti web, Wikipedia compreso, come ha denunciato Yaman Akdeniz, attivista e docente di legge della Bilgi University di Istanbul. Nel Paese restano bloccati migliaia di account Twitter.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *