Forza Italia in fibrillazione: gruppo di senatori azzurri in contatto con i renziani

15 Ago 2019 10:30 - di Giorgio Sigona

Per molti la voglia è quella di evitare le urne. Anche in Forza Italia cresce il “partito del non voto”. Molti azzurri sono preoccupati, il futuro è incerto. Non si hanno certezze nemmeno sulla coalizione. Peraltro, come riporta l’Adnkronos, temono che la Lega riesca a “cannibalizzare” il consenso. Ragion per cui si è attratti dal canto delle sirene favorevoli al governo di legislatura.

Non a caso Forza Italia ha messo in chiaro che non è disponibile a rinunciare al proprio simbolo (e alle proprie liste) alle elezioni. Eventualità che avrebbe potuto scatenare un “tana libera tutti”. Tra le manovra di questi giorni, in particolare, si parla di un gruppo di senatori azzurri, una decina (anche se c’è chi scommette che sarebbero oltre 20) in contatto con i renziani e ben disposti a sostenere un governo di scopo.

L’incognita della “voglia di responsabili”

Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi di Fi, non crede affatto alla “voglia di responsabili” e dice all’Adnkronos: «Non ho avuto notizie che Annibale abbia violato le Alpi, non ho ricevuto twitter di lanci di missili da parte della Corea del Nord verso l’Italia. Altro che responsabili, è da irresponsabili disegnare uno scenario di Italia in guerra soltanto per sparare qualche colpo a tradimento verso gli elettori».

A dimostrazione delle tensioni all’interno del partito di Berlusconi, alla riunione del gruppo di palazzo Madama prima del voto in aula sul calendario della crisi, praticamente tutti avrebbero espresso la loro contrarietà al voto anticipato, anche se con sfumature diverse, convinti che alla fine un «governo ci sarà, piaccia o meno a Salvini» e che il “Capitano” «rischia di bruciarsi, restando con il cerino in mano».

Grandi manovre per evitare il voto

Anche radio Montecitorio riporta grandi manovre, soprattutto al centro, per arrivare a un «governo che eviti le urne» (un Conte bis o un esecutivo con un premier “neutro” alla Cottarelli), e nello stesso tempo approvi una manovra economica, che sia credibile, specialmente davanti agli occhi dell’Ue. La voce su “truppe di responsabili” pronte ad arruolarsi sarebbe arrivata a Silvio Berlusconi.

Il Cav, raccontano, è certo che, in caso di elezioni a ottobre, per tornare a Palazzo Chigi serva un centrodestra unito, ma sa anche che (come da tempo lo mette in guardia Gianni Letta) della Lega non ci si può fidare fino in fondo e Forza Italia non può restare alla mercè di Salvini e aspettare che il “Capitano” decida di prendere o meno in coalizione gli azzurri. «Non possiamo allearci con il Pd, un Nazareno bis ci condannerebbe all’estinzione, ma non possiamo nemmeno aspettare Salvini e fare quel che gli fa comodo…», dice a mezza bocca un big azzurro.

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