CasaPound risponde agli Schuetzen: siete tedeschi da 97 anni, ma Romani da 2034…

17 Ago 2019 18:48 - di Redazione

Non si è fatta attendere la risposta di CasaPound ai cartelloni affissi nei giorni scorsi in tutta la provincia di Bolzano dagli Schützen con la scritta “Dna seit 97 Jahren – Deutsch nicht amtlich”, ovvero ”Tedeschi nel Dna da 97 anni, senza lingua ufficiale”. Per tutta risposta, questa notte i militanti di CasaPound Italia hanno affisso numerosii striscioni alle mura del capoluogo altoatesino, con la scritta “Pons Drusi 15 aC – civis romanus sum”, per ricordare i 2034 anni dalla fondazione di Pons Drusi, ovvero le origini romane della odierna città di Bolzano. Un’azione, rivendica CasaPound, “per evidenziare come l’Alto Adige sia sempre stata preziosa terra di confine e incontro tra popoli europei, che ne fa un tesoro culturale da preservare e valorizzare oltre ogni cieco sciovinismo”.

Commenti

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  • Ben Frank 18 Agosto 2019

    Le solite kazzaten dei nostalgici di Ceccobeppe e del tirolo nazista. Questi credono che prima della presa del territorio da parte delle truppe italiane nel 1918, vi fosse stato un eterno reame del “kaiser”… a parte il fatto, che il “südtirol” non è mai esistito, perché gli austriaci lo definivano “Welsch-Tirol” “Welsche è per i gli austriacotti un termine dispreiativo, usato per definire gli italici, così come per noi lo è crucchi per i tedeschi), pensiamo solo al vitigno Welsch-Riesling, in italiano riesling italico, che mai si chiamò Süd-tirol-riesling, in effetti prima della romanizzazione di quelle impervie regioni, colà pascolavano solo sparuti gruppi di post-neanderthaliani, alla Ötzi per interderci, che non possedevano lingua, scrittura, tecniche di costruzione, legislazione, forma statuale etc. etc. Non fossero arrivate le legioni dell’urbe, oggi vagherebbero ancora per i crinali, con sandali foderati di paglia, arco e frecce… Comunque la colpa è degli italiani, avessero adottato nei confronti dei tedescofili le stesse politiche adottate da slavi e dai francesi dopo il 1918, dai sovieti durante la II G. M., da cecoslovacchi, ungheresi e rumeni dopo il 1945, oggi non avremmo tali problemi.