Carabiniere ucciso, gli americani insospettiti dalla telefonata in vivavoce
Nuove ipotesi sull’omicidio del maresciallo dei carabinieri Mario Cerciello Rega. «Con chi sei, vieni da solo». Christian Gabriel Natale Hjorth, quando viene chiamato in vivavoce e i carabinieri Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale registrano la telefonata, capisce che Sergio Brugiatelli è con qualcuno. Come riporta il Messaggero, l’americano ignora, che assieme al 47enne romano, ci siano i carabinieri che vogliono arrestare lui e il suo amico. Il californiano pensa che con Brugiatelli ci siano altri pusher accorsi per aiutarlo a riprendersi lo zaino con la forza. Natale Hjorth tentenna, non vorrebbe partecipare all’incontro. Ma Brugiatelli insiste e alla fine la spunta lui. Sono quattro le telefonate tra “il mediatore” e Gabriel Natale.
Carabiniere ucciso, le chiamate di Brugiatelli
Le prime due chiamate Brugiatelli le ha effettuate da solo. Nelle successive è assistito dai carabinieri, prima quelli di Monteverde in divisa e poi dalla coppia Rega e Varriale che interverrà al posto dei colleghi. Militari di Monteverde che redigeranno un’accurata relazione di servizio sulle chiamate. Si legge ancora sul Messaggero che Gabriel MNatle si convince e andrà all’incontro. E comunica all’amico la decisione: vedersi con il mediatore dello spaccio per restituirgli lo zaiono e in cambio incassare un grammo di cocaina e 100 euro. A quel punto Finnegan prende un coltello e lo nasconde nella felpa: «Quando il mio amico mi ha detto che lo dovevamo incontrare (brugiatelli, ndr), io ho preso preso il coltello», ha poi detto agli inquirenti.