Mafia nigeriana, retata in Emilia e Piemonte: 300 poliziotti in campo per arrestare 14 africani
Dalle prime ore dell’alba sono in corso due vaste operazioni della Polizia di Stato di Bologna e di Torino, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, contro un’associazione criminale di tipo mafioso nigeriana, da anni insediata in Emilia Romagna e Piemonte. I provvedimenti restrittivi, emessi dalle Procure di Bologna e Torino vanno a colpire un cospicuo numero di appartenenti al cult Maphite sinora rimasto in una posizione più silente rispetto agli altri già emersi alle cronache ma non per questo meno pericoloso, diffuso e potente. Tra i destinatari non solo i semplici soldati ma anche coloro che ricoprivano un ruolo di primissimo piano all’interno dell’organizzazione criminale; coloro che decidevano le nuove iniziazioni, che gestivano la prostituzione, che mantenevano i rapporto di forza con le altre organizzazioni criminali, che gestivano lo spaccio di droga nelle piazze cittadine. Più di trecento uomini e donne della Polizia di Stato impegnati anche ad eseguire numerose perquisizioni emesse dalle stesse autorità giudiziarie mentre sono 14 finora i fermi eseguiti.
Tra i destinatari dei fermi coloro che ricoprivano un ruolo apicale all’interno dell’organizzazione criminale, coloro che decidevano le nuove iniziazioni, che gestivano la prostituzione, che mantenevano i rapporti di forza con le altre organizzazioni criminali, che gestivano lo spaccio di droga nelle piazze cittadine. «Maxioperazione contro la mafia nigeriana, alla faccia di chi ne negava l’esistenza. Grazie a Forze dell’Ordine e inquirenti. Non abbiamo bisogno di questo tipo di immigrazione. Porti chiusi, galere aperte!», dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.