“Favoriva gli imprenditori amici negli appalti”: arrestato il sindaco leghista di Apricena

23 Lug 2019 11:03 - di Redazione

C’è anche Antonio Potenza, sindaco di Apricena (in provincia di Foggia), tra le persone finite in manette nell’ambito dell’operazione “Madrepietra” portata a termine dai finanzieri del Comando Provinciale di Foggia. Il primo cittadino leghista sarebbe, secondo gli investigatori, tra i 15 accusati a vario titolo di gravi reati contro la Pubblica amministrazione, la “par condicio imprenditoriale”, la fede pubblica e il patrimonio.

Il sindaco di Apricena passò da Forza Italia alla Lega esattamente un anno prima delle elezioni che lo avrebbero poi portato a stravincere col 71,52% delle preferenze e per la terza volta nel piccolo comune in provincia di Foggia. In corsa nella lista “Uniti per Cambiare”, schiacciò l’avversario Michele Lacci, con la lista “Democraticamente”, fermo col 28,41% dei voti.

Un primo cittadino acclamato dai suoi già un mese prima della tornata elettorale, quando un bagno di folla lo accolse a Casa Matteo Salvatore, per la presentazione della sua candidatura a sindaco. «Un’emozione unica, una marea di gente, che giuro non mi sarei mai aspettato – aveva commentato in quell’occasione Potenza – Il popolo apricenese ci ha chiesto un cambiamento radicale, un cambio di passo rispetto al passato. Dopo 5 anni di amministrazione, le attività messe in campo e le opere realizzate sono visibili a tutti».

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