Via dei Fori Imperiali, riparte il tormentone: demoliamo lo stradone fascista

14 Giu 2019 17:51 - di Redazione

Il 29 giugno, festa dei santi patroni di Roma, San Pietro e San Paolo, sarà inaugurato il percorso unico dei Fori: una passeggiata nel cuore della storia, dal Foro di Traiano alla Curia del Senato (e viceversa): tremila anni di storia di Roma da godersi con un biglietto unico da 16 euro.

Un passo avanti verso la gestione unica di un patrimonio mondiale raro e prezioso che molti architetti appoggiano, ma anche un passaggio del quale alcuni approfittano per rilanciare una battaglia ideologica contro lo “stradone fascista” cioè quella via dei Fori Imperiali (ex via dell’impero) che la sinistra non ha mai digerito.

L’ex soprintendente di Roma Adriano la Regina, intervistato da Repubblica, rimette in discussione la strada: è pedonale – dice – non serve più, quindi si può demolire quell’ostacolo a una passeggiata unica dal Campidoglio al Colosseo.

Muratori: demolire via dei Fori Imperiali? Un delitto

L’idea di demolire via dei Fori Imperiali fu avversata dallo storico dell’architettura Giorgio Muratori: “Al di là del giudizio estetico (ma poi si può dire bella o brutta una strada?) e del suo indiscusso valore storico – scriveva Muratori nel 2013 – Via dei Fori Imperiali è prima di tutto una strada e appartiene ai cittadini, attraversa l’area archeologica, collega due parti importanti di città, e permette che questa sia integrata in qualche modo con le rovine. Eliminarla o chiuderla in una area recintata che diventi “parco” a pagamento per i turisti sarebbe il peggior delitto: significherebbe tagliarla fuori dalla città, insieme a tutte le testimonianze che la circondano, e soprattutto, tagliar fuori i cittadini. Siamo stanchi di sentir confondere in continuazione cultura e turismo e siamo stanchi di vedere il nostro patrimonio diventare, anziché sempre più fruibile per tutti, sempre più riservato all’uso esclusivo dei (facoltosi) turisti”.

Rampelli: ci teniamo Corviale e demoliamo via dei Fori Imperiali?

Fabio Rampelli (FdI) commentando l’uscita di Adriano la Regina, ha affermato: “La Regina esagera sempre, forse per questo qualcuno non lo ha ritenuto credibile nonostante la sua gigantesca sensibilità e la sua invidiabile competenza scientifica. La storia si nutre di sovrapposizioni, molte delle quali sono state impropriamente storicizzate, come nel caso di Corviale (palazzone bestiale lungo un chilometro realizzato negli anni ’70 e dichiarato monumento storico da Veltroni). Ora, in questa cornice culturale inclusiva che si permette di riabilitare i quartieri ghetto voluti dalla sinistra, appare davvero un pregiudizio politico non considerare via dei Fori Imperiali un segno indelebile di qualità urbanistica capace di valorizzare l’area archeologica più importante del mondo. Non sono le pietre a cielo aperto a fare la grandezza di un luogo. Occorre che un grande archeologo e ambientalista lo tenga in considerazione”.

 

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