L’associazione magistrati vuole ancora comandare: chi sbaglia non deve pagare

21 Giu 2019 11:08 - di Francesco Storace

Ma quanto sono bravi quelli dell’associazione magistrati… Proprio durante la bufera che colpisce una casta intoccabile, se ne escono contro una proposta di legge giusta, che sta per essere varata dal Parlamento. La firma Enrico Costa di Forza Italia per dire basta ai mille arresti l’anno ingiustificati e senza sanzione per chi sbaglia a imprigionare Tizio o Caio.

Vogliono comandare loro

Se incarceri chi viene assolto devi pagare o no? Almeno una sanzione disciplinare va valutata? Macché, il sindacato dei giudici non ne vuole proprio sentire parlare. Alla faccia di tante chiacchiere spese sull’argomento. La pretesa di comandare sempre loro sulla politica.
Accade che finalmente in Parlamento si metta mano ad una norma essenziale per garantire un principio di civiltà: mi arresti solo se c’è fondatezza e soprattutto se rischio di fuggire, di inquinare le prove o di reiterare il reato. Ma se il reato non l’ho commesso e vengo assolto, perchè tu che mi hai sbattuto in cella senza motivo non devi renderne conto?

Palamara mica l’hanno arrestato, però

Invece, per l’Anm – su cui evitiamo di ribadire quanto pensava il presidente Cossiga – quella proposta di legge, se approvata, li manderebbe al manicomio. Essa “può costituire un rischio di condizionamento nell’adozione di iniziative cautelari in palese contrasto con l’invocata necessità di un maggiore severità a tutela della sicurezza dei cittadini”. E dove sta scritto, signori sindacalisti della toga, che per garantire sicurezza si debbano arrestare persone innocenti?
Poi, la tempistica scelta merita un premio all’indubbia intelligenza degli scienziati che proprio in queste ore hanno vergato il pietoso comunicato anti legge Costa. Il popolo – nel cui nome amministrate giustizia – si chiede come mai non sia finito in galera Palamara e voi vi preoccupate della sicurezza altrui? Sapete quante persone sono state rovinate dalle manette facili? Ma se capita a un’eccellenza vostra, mille prudenze. E poi protestate se la titubanza è chiesta per tutti e non solo per voi.

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