È resa dei conti. L’ultimatum di Salvini: «Se tra 15 giorni non cambiano le cose»…

4 Giu 2019 10:12 - di Redazione

Governo, tutti contro tutti: il premier Conte lancia l’ultimatum, i due vicepremier Salvini e Di Maio proseguono nel braccio di ferro e le opposizioni vanno lancia in resta all’attacco… Ma il leader del Carroccio, forte dell’affermazione elettorale del 27 maggio, insiste imprimendo un’accelerazione a tutti quei dossier, cari alla Lega, che negli ultimi mesi sono rimasti in modalità stand by per il muro alzato dai Cinque Stelle. Ora cambi tutto o saranno guai, avverte neanche troppo tra le roghe il titolare del Viminale che, su Tav, flat tax, e autonomie di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna non ha intenzione di fare il benché minimo passo indietro. Dopo una serie di riunioni del Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno la voce “varie ed eventuali”, la nuova fase, con i rapporti di forza all’interno della maggioranza invertiti, è ai blocchi di partenza: i classici “cavalli di battaglia” della Lega sono in pole position, manca però il fischio d’inizio. E potrebbe fare la differenza…

L’ultimatum di Conte mentre continua il braccio di ferro tra i due vicepremier

Conte ha messo le sue dimissioni sul tavolo ribadendo a 5 Stelle e Lega di non prestarsi a «vivacchiare o a galleggiare per restare a Palazzo Chigi». Immediata la replica di Salvini che, solo poco fa, in diretta su Rtl 102.5 ha dichiarato: «Io non ho nessuna intenzione di fare cadere il governo, credo alla possibilità di cambiamento di questo esecutivo, nelle ultime settimane ci sono stati bisticci di troppo, ma io sono pronto per il Cdm, giovedì, venerdì, sabato, domenica». «Sono pronto – ha quindi aggiunto Salvini – ma non tutti si aspettavano il risultato clamoroso della Lega, ma in democrazia funziona così, chiedo solo di accelerare. La mia risposta a Conte è sì, basta che ci siano anche tanti altri sì», conclude poi Salvini dicendo anche: «Spero che questo sì coinvolga tutti, magari quello di Conte è uno stimolo per lavorare in sintonia, io sono ottimista di natura».

Governo, Salvini tira dritto: vado avanti se ci sono altri sì oltre al mio

Ottimista sì, ma paziente e disposto a incassare ancora, fino a un certo punto: «Se tra 15 giorni ci ritroviamo con gli stessi ritardi, rinvii, allora è un problema», manda a dire il ministro dell’Interno tirando le somme e parlando così delle prospettive dell’esecutivo, spiegando che bisognerà attendere due settimane per vedere se lo stallo nell’esecutivo, denunciato da Conte, sarà superato o no. Poi, conclude confermando la sua presenza al vertice in agenda nelle prossime ore: «Io il vertice lo faccio oggi, domani, ma le cose da fare sono sul tavolo, sono pronte». E poi ancora: «Il “facciamo” – spiega il ministro dell’Interno – noi ce lo abbiamo pronto, il dl sicurezza bis è pronto da settimane, aspetto solo il consiglio dei ministri. Sullo sblocco cantieri – chiosa – le idee è il Paese ad averle chiare: bisogna aprire i cantieri e fermare il codice degli appalti che ha bloccato tutto»…

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