Tangenti in Lombardia, il governatore Fontana finisce indagato per abuso d’ufficio
Il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana sarebbe indagato per ‘abuso di ufficio’. Lo rivela il ‘Corriere della Sera‘ riferendo della evoluzione della vicenda relativa all’inchiesta sugli appalti. Fontana si era presentato ieri di persona e senza appuntamento dal Procuratore come “parte offesa” per avere notizie, poi la sera la situazione sarebbe cambiata. “Peggiora – spiega il Corriere – la posizione del governatore lombardo quando ieri, in Regione, la Guardia di Finanza acquisisce i documenti sul fatto che poi Fontana abbia attuato davvero una delle ‘alternative’ che aveva immaginato: e cioè nell’ottobre 2018 abbia proposto alla giunta regionale di nominare il suo socio di studio Marsico tra i membri esterni di un’Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici’. E’ a questo punto che Fontana viene indagato dalla Procura per l’ipotesi di ‘abuso di ufficio'”. Da parte sua, il governatore lombardo ieri nella sua difesa in aula ha proclamato: “Vado avanti corretto e trasparente come sempre sono stato”.
Fontana si rifiuta di commentare: “Parlerò a chi di dovere quando sarò chiamato. Non intendo esprimere alcun giudizio”. Già oggi il governatore lombardo potrebbe avere un colloquio con gli inquirenti. A parlare è invece il suo legale, Jacopo Pansa, che assicura che la nomina di Marsico è avvenuta con procedura regolarissima: si tira in ballo il governatore – dice – su una nomina regolare che prevede un compenso di 11.500 euro, ”una roba miseranda” mentre l’uomo finito nel tritatutto mediatico ”è al buio”. E precisa: “Il capo di imputazione non è mai arrivato, anche se ho potuto già constatare che sulla vicenda la procedura è di una regolarità assoluta. Continuo a leggere di avvisi di convocazioni, di interrogatori, vedremo se sarà così”. Sicuramente sulla scelta di Luca Marsico ”posso affermare e ribadire che la procedura è stata fatta seguendo in tutte le sue pieghe un percorso correttamente osservante delle procedure stabilite proprio per le nomine”.