Sea Watch insiste: a bordo minacciano il suicidio. Salvini: non decidono le Ong chi entra in Italia

18 Mag 2019 15:01 - di Martino Della Costa

Salvini tiene duro, e sulla Sea Watch, ad appena 15 miglia da Lampedusa, avverte: «Non decidono le Ong chi entra in Italia. I porti restano chiusi… Abbiamo fatto sbarcare malati e bambini, ma resta il divieto assoluto alla Sea Watch3 di entrare nelle nostre acque territoriali. Non cambiamo idea: porti chiusi per chi non rispetta le leggi, mette in pericolo delle vite, minaccia. Una Ong, peraltro straniera, non può decidere chi entra in Italia», conclude categorico il ministro dell’Interno mentre, dal fronte contrapposto, l’imbarcazione insiste annunciando l’imminente ingresso in acque italiane in virtù di «ragioni umanitarie che superano le motivazione del diniego» e si piazza ferma, a largo di Lampedusa, a 15 miglia dalla costa e al limite delle acque territoriali italiane con a bordo 47 migranti alcuni dei quali, dopo l’evacuazione sanitaria di 18 migranti, tra cui bambini piccoli, avrebbero minacciato il suicidio…

La Sea Watch insiste per infrangere il divieto del Viminale e denuncia: a bordo minacciano il suicidio

A denunciarlo è il medico di bordo, Carolin, come annuncia l’Ong su Twitter: il medico parla di «una condizione psicologica negativa: si sentono privi di valore, come se a nessuno importasse di loro. Una situazione che, assieme al mal di mare e all’assenza di speranza e prospettive, sta rendendo le persone davvero vulnerabili». E ancora: «Dal punto di vista medico la situazione non è affatto buona, stiamo mantenendo un equilibrio molto fragile e precario in questo momento». Questa la situazione a bordo al momento, comunicata dal comandante della nave battente bandiera olandese e gestita dall’omonima ong tedesca, determinata a entrare nelle acque italiane ignorando quanto ribadito da Salvini ancora poco fa e sin da ieri, quando la Guardia di Finanza ha formalmente notificato all’equipaggio il divieto di avvicinarsi a Lampedusa. Un divieto ribadito a più riprese da Salvini dopo le minacce reieterate dalla Sea Watcht di entrare in acque territoriali: minacce a cui il ministro ha replicato seccamente: «Una Ong, peraltro straniera, non può decidere chi entra in Italia»…

Due mezzi della Gdf verso la Sea Watch 3: proveranno a convincere la nave a non infrangere il divieto

E mentre il botta e risposta va avanti, si apprende che due mezzi della Guardia di Finanza stanno raggiungendo via mare la nave Sea Watch 3 che si sta dirigendo verso il porto di Lampedusa infrangendo il divieto di superare le acque territoriali italiane. Le imbarcazioni, come apprende l’Adnkronos, cercheranno di convincere l’imbarcazione della ong a non avvicinarsi a Lampedusa. A seguire l’evolversi della situazione a Lampedusa è anche il Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella che ieri ha interrogato l’armatore e il capo missione della nave Mare Jonio che nei giorni scorsi è sbarcata a Lampedusa.

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