Roma, un anno fa morì Elena. La mamma: «Non possiamo nemmeno portarle un fiore»
Il 6 maggio di un anno fa moriva Elena Aubry, la centaura romana di 25 anni sbalzata via dalla sua Honda mentre percorreva l’Ostiense. Una strada killer. La mamma, Graziella Viviano è disperata. «Nulla è cambiato sulla strada dove è morta mia figlia – ha detto in un’intervista al Corriere della Sera – E io poi ho un altro dolore: non posso darle una sepoltura che merita, da un anno appunto. La procura mi ha chiesto pazienza, perché c’è l’inchiesta tutt’ora aperta. Ma è davvero straziante per me e per chi ha amato mia figlia, non possiamo portarle fiori, ci manca un luogo dove ricordarla: abbiamo silo quell’altare su quella strada maledetta». L’inchiesta non è ancora chiusa: la procura cerca ancora la superteste, un’infermiera che si fermò a prestare ad Elena i primi soccorsi per poi sparire nel nulla, sulla strada che dalla Piramide Cestia porta fino ad Ostia Antica. E su quella strada maledetta dopo 365 giorni niente è cambiato.
Ostiense, la strada è costellata di “altarini”
Come si legge sul Corriere, i tratti più pericolosi sono nel tratto dopo Vitinia e Dragona. Anche se le buche, tante, larghe e profonde, iniziano molto prima. Sono soprattutto nel lato esterno della carreggiata: all’improvviso, si aprono dei veri e propri crateri. E le macchine, per evitarli, sterzano all’ultimo momento e invadono la corsia opposta, costringendo chi viene in senso contrario a stringersi verso il guardrail per evitare incidenti.
Il Comune ha stanziato e attuato lavori di manutenzione nei tratti da piazzale Ostiense a via Giulio Rocco (nella zona dell’università Roma Tre) e fino a via Giovanni da Empoli (all’altezza del Porto fluviale), ma non è abbastanza. Restano ancora da realizzare gli interventi per cui sono state pubblicate gare a inizio anno: ovvero, il rifacimento del manto stradale tra il chilometro 15+500 e 20+700 e tra il chilometro 25+339 e il 27+100. Quest’ultimo è proprio il tratto in cui è morta Elena.