Manduria, l’audio feroce della gang: «Mazzate in testa e sul volto gli abbiamo dato» (video)

6 Mag 2019 14:21 - di Redazione
Le immagini del terribile pestaggio del pensionato di Manduria, Antonio Stano, da parte della baby-gang

Un audio feroce, violento, il racconto “orgoglioso” di come la baby-gang di Manduria aveva aggredito e torturato Antonio Stano, il 66enne disabile morto il 23 aprile scorso nella cittadina pugliese, in seguito alle violenze subìte dalla banda.

Dalle chat WhatsApp della gang criminale che ha torturato per molto tempo, a Manduria, Antonio Stano, spuntano non solo video, ma anche file audio.
Li hanno trovati gli investigatori che stanno facendo luce sulle vessazioni, le violenze e le torture alle quali il disabile di Manduria veniva sottoposto dalla banda composta da minorenni e maggiorenni.
Nei pochi secondi di audio recuperati dagli investigatori si sentono i bulli di Manduria commentare e raccontare agli amici le aggressioni fatte la sera precedente contro Stano.
«Mazzate, proprio mazzate, con le mazze in testa, uno di noi (nell’audio viene fatto anche il nome del torturatore), sul volto gliel’ha data», dice in un audio uno dei minorenni agli amici, quasi facendosi bello di aver assistito a quelle violenze.
In uno degli audio – pubblicati dal Nuovo Quotidiano di Puglia – uno dei ragazzi racconta, quasi con soddisfazione, l’incursione di gruppo nella casa del disabile, quella stessa incursione che si vede anche nel video delle bastonate terribili diffuso dalla polizia: «No ragazzi, dovevate vedere (trovarvi). Siamo entrati piano, piano, piano.
In un secondo quello si è girato (Antonio Cosimo Stano, ndr) trovandosi in casa cinque, sei persone con le mazze. Infatti ha lanciato un urlo ed ha perso la voce».

Sulla vicenda di Manduria interviene anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, commentando le violenze che hanno condotto alla morte Angelo Stano: «A distanza di alcuni giorni, ora che le reazioni più emotive si stanno diradando, diventa ancora più importante fermarsi a riflettere sulla vicenda di Manduria – dice il premier, pugliese ma di Volturara Appula – Dobbiamo lavorare tanto (governo, docenti, genitori, responsabili dell’informazione) affinché i nostri ragazzi abbiano la lucida forza di schierarsi dalla parte giusta quando incontrano persone che appaiono più vulnerabili o, per qualche aspetto, diverse».

«Dobbiamo impegnarci a fondo – aggiunge Conte – perché capiscano che il vero coraggio si esprime quando si contrastano i soprusi, non quando ci si piega alla violenza del gruppo per fuggire dalle proprie paure. Dobbiamo spiegare loro che la vigliaccheria si manifesta anche quando, semplicemente, si cede alla tentazione di condividere sui social network un video che riproduce il dileggio e la derisione di persone fragili e indifese».

«La terribile e tormentata morte di Antonio Stano – conclude amaramente il presidente del Consiglio – ha molto da insegnarci: occorre un quotidiano, faticoso impegno perché da ragazzi fragili e insicuri crescano uomini. Abbiamo tanta strada da percorrere perché si affermino la cultura del rispetto e i valori della umana convivenza».

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