Italiano ucciso a Londra, c’è un fermo. Ma è “solo” per occultamento di cadavere

18 Mag 2019 11:15 - di Luciana Delli Colli

È stato nuovamente fermato da Scotland Yard Gerardo Rossi, il 52enne italiano che era stato arrestato per l’omicidio di Erik Sanfilippo, il 23enne originario di Montopoli Valdarno, in provincia di Pisa, trovato morto l’11 maggio in un cassonetto dei rifiuti in un’area semi abbandonata a Tollington Road, nel quartiere di Islington, a Londra. Il nuovo fermo di Rossi, che dopo il primo arresto era stato rilasciato su cauzione, è avvenuto stavolta sulla base di un’accusa di occultamento di cadavere.

Bocche cucite a Scotland Yard

A rendere noto il nuovo arresto, che ha portato Rossi di fronte a un giudice della Highbury Magistrates’ Court per la convalida del fermo, è stata la stessa Scotland Yard, che però per il resto mantiene il più stretto riserbo sull’inchiesta. Un atteggiamento nel quale sembrano avere un peso le molte incertezze che esistono sul caso: gli investigatori non sono certi né della data del decesso, né del fatto che sia trattato di una morte violenta.

Il silenzio imposto anche alla famiglia di Erik

E la massima riservatezza, secondo quanto trapelato, sarebbe stata imposta anche ai familiari del ragazzo, madre, padre e sorella che da due giorni si trovano a Londra, dove il caso viene seguito direttamente dal Consolato generale d’Italia a Londra, in raccordo con l’Ambasciata e col ministero degli Esteri.

 

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