Fubini:”In Grecia morti 700 neonati in più per la crisi. Ma ho nascosto la notizia” (video)

2 Mag 2019 19:44 - di Giovanni Pasero

La clamorosa confessione del vicedirettore del Corriere della Sera, Federico Fubini, tiene banco in queste ore sul web. Durante un’intervista televisiva ha rivelato di aver censurato una notizia, per non incoraggiare gli euroscettici e i partiti sovranisti. «Faccio una confessione – dice Fubini a Tv2000, emittente dei Vescovi – c’è un articolo che non ho voluto scrivere sul Corriere della Sera».

Mortalità infantile in Grecia

Che cosa ha scoperto la prestigiosa firma del più autorevole quotidiano italiano? Premettendo che con il termine “mortalità infantile” si intendono i decessi tra gli 0 mesi e i 12 mesi di età, ha scoperto una vera e propria strage ignorata dai media. «Guardando i calcoli della mortalità infantile in Grecia, mi sono accorto che con la crisi sicuramente sono morti 700 bambini in più». Fubini lo dice ancora più esplicitamente allo stupefatto intervistatore: «La crisi e il modo in cui è stata gestita la crisi in Grecia ha avuto questo effetto drammatico. E ci sono altri dati che confortano questa mia conclusione, perché si vedono anche i bambini nati sottopeso e altri dati statistici del genere».

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Una notizia sconvolgente che, tuttavia, Fubini ha confessato di avere censurato deliberatamente.  «Ho deciso di non scrivere perché il dibattito in Italia è così avvelenato che gli anti-europei avrebbero potuto usare come una clava questa notizia». Perché Fubini l’ha invece scritto adesso? Per promuovere il suo nuovo libro in uscita, dove ha inserito questa e altre notizie che finora ha tenuto silenziate. Ormai la Grecia è soggiogata all’Unione europea e certe cose si possono scrivere. Il governo Tsipras ha anche dato il via libera alla pignorabilità della prima casa. Una pre-condizione imposta dalla Ue per concedere il prestito da un miliardo di euro ad Atene.

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Così funzionano i media main stream. Se muore un bimbo siriano, ne va fotografato il cadaverino sulla spiaggia in ogni posa.  Se muoiono 700 neonati greci, la notizia va censurata senza indugio. Altrimenti qualcuno potrebbe pensar male dell’Unione europea e di chi la governa. Una censura vomitevole che ha scatenato reazioni furibonde sui Social.

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In Rete, proprio in queste ore, alla luce di questa sconvolgente rivelazione, c’è chi ha ripescato il curriculum della prestigiosa firma economica del Corriere della Sera. La sua vicinanza a Open Society di George Soros, lo speculatore finanziario di cui Fubini è uno dei consiglieri europei. Tanti hanno fatto due più due. Tirate anche voi le somme.

 

Commenti

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  • GIOVANNI CLEMENTE 4 Maggio 2019

    Vedo che anche qua si tende a far schizzare a mille l’indignometro, ma, parafrasando Mark Twain, la notizia della morte dei 700 bambini è fortemente esagerata.

    I tempi che viviamo sono questi, egregi Signori, nessuno controlla i dati veri, nemmeno Federico Fubini, evidentemente. I dati veri, purtroppo per l’orda di cacciatori di nemici del popolo, sempre più in esercizio, sono che nel 2002, anno di inizio del vituperato euro, la mortalità infantile in Grecia stava a un tasso 5 circa. Ciò vuol dire che in termini reali si trattava di un numero tra 500 e 600 morti all’anno, un dato abbastanza rassicurante considerata l’area in cui si trova quel paese, che confina principalmente con Albania, Turchia e Bulgaria, che hanno a tutt’oggi tassi doppi e tripli.

    Oggi la Grecia si trova a un tasso annuo di circa 3,5, dato Eurostat 2017, l’ultimo disponibile https://ec.europa.eu/eurostat/tgm/table.do?tab=table&init=1&language=en&pcode=tps00027&plugin=1. E dunque, a prescindere dal modo ignoto a tutti di come si formi questo dato, sarà per voi sorprendente venire a sapere che a causa di un calo del tasso di nascita in Grecia (in termini assoluti circa 90.000 nascite all’anno rispetto alla punta massima di circa 110.000), calo causato anche da un forte aumento dell’emigrazione giovanile, il numero assoluto dei bambini morti prima di 1 anno di età si è quasi dimezzato, non più di 350 all’anno in totale.

    Insomma, 700 bambini morti in più non ci sono stati affatto, c’è solo un normale andamento statistico che da 10 anni circa fa oscillare il dato un po’ sopra o un po’ sotto la soglia dei 4 bambini (o feti, peché ci sono anche quelli nel computo) morti ogni 1.000 nascite.

    Intendiamoci, ciò non vuole affatto dire che la cura da cavallo imposta alla Grecia non abbia fatto danni, ma sui bambini questo è, non quello che per ragioni per me non comprensibili l’europeista convinto Federico Fubini pare abbia scritto nel suo libro.