“Cinghiate, pugni e bastonate”: furia No Tav al corteo di Torino. Tensione col Pd, scontri con la polizia (Diretta live)

1 Mag 2019 11:39 - di Lorenza Mariani

E sì che la sindaca grillina Appendino aveva auspicato per il corteo del primo maggio nella città dal lei governata, pace in piazza per la dignità sul lavoro. E invece, il corteo aperto da Anpi, istituzioni e sindacati, come ricorda tra gli altri in queste ore un servizio d’apertura dell’Ansa sul suo sito, «prosegue con la tensione sempre molta alta in coda, tra il furgone con le bandiere Pd e lo spezzone del movimento No Tav. Insulti e spintoni e accuse dal movimento: “Ci hanno preso a cinghiate, pugni e bastonate”. E decine di No Tav continuano strenuamente a invocare: “Fuori il Pd dal corteo!”.

Bloccato lo spezzone No Tav in coda al corteo di Torino: attimi di tensione tra facinorosi e polizia

Uno scontro a distanza, quello tra il Pd in coda e i No Tav che, riporta sempre il sito dell’agenzia giornalista citata in apertura, «da piazza Vittorio stava cercando di raggiungere la testa del corteo» quando ha dovuto fare i conti con l’intervento della polizia che ne ha bloccato l’iniziativa pericolosa con una carica dei facinorosi che, a quel punto, si sono rivolti contro gli agenti gridando: «Vergogna, fuori la Digos dal corteo». E del resto, prima che i manifestanti partissero, lo stesso speaker dello spezzone No Tav ha sentenziato: «È lo spezzone del Pd o della polizia?»… E dire che la sindaca Appendino, come ricordato già in apertura, alla vigilia del corteo si era augurata che la manifestazione fosse “pacifica”. Di più: «La grande sfida del lavoro – arringava solo 24ore fa la prima cittadina all’ombra della Mole – la vinci se ciascuno fa la sua parte. Lavoro che è dignità, è la strada per avere soddisfazioni economiche, sociali personali e bisogna lavorare tutti insieme per questo diritto». E quando, sollecitata da una domanda sui No Tav rispondeva che «non bisogna farlo diventare un corteo sì Tav o no Tav, non è questo il tema di oggi. Ma il lavoro e dobbiamo ricordarci quanto sia doveroso per ciascuno di noi lavorare per la dignità del lavoro», chissà se già stava facendo i conti con i disordini che si stanno puntualmente verificando e il suo era un modo di prevenire e ammonire?

Ma i più a Torino si chiedono: ma che c’entrano i No Tav coi lavoratori?

Intanto in piazza, mentre le rappresentanze sindacali sfilano e i loro leader dichiarano a favore di microfono o di telecamera, in fondo al corteo lo spezzone dei No Tav fa sventolare nervosamente le bandiere e per voce del suo speaker annuncia: «Vogliamo arrivare anche noi fino in fondo, in piazza San Carlo – per portare alla città le nostre idee di un movimento che è molto più moderno di quanto lo vogliano far passare», ma a proposito di “passaggio”, al momento – ma chissà più tardi – il plotone dei dissidenti insiste e non riesce a sfondare, arginato e contenuto dalla polizia in tenuta anti-sommossa… Ma che c’entrano i No Tav alla manifestazione dei lavoratori?

 

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