Boicottate quel prosecco, è sponsor della destra. L’enogastronomo inglese contro il marchio Villa Sandi
E’ un marchio storico e conosciuto, molto venduto in America, Germania e Regno Unito: parliamo della griffe del prosecco Villa Sandi che è in queste ore al centro di una crociata ideologica lanciata dal critico di enogastronomia del Guardian Jay Rayner. Costui si chiede perché i consumatori dovrebbero scegliere un marchio come Villa Sandi. Per la qualità, risponderemmo tutti noi. Ma il “peccato” commesso è agli occhi dell’inglese gravissimo: cioè la sponsorizzazione del Congresso delle Famiglie a Verona, raduno secondo lui di pericolosi ultranazionalisti, bigotti e omofobi. Un evento, il Congresso delle Famiglie, che si svolgeva tra l’altro in quel Veneto che è la patria del prosecco e che aveva il patrocinio della Regione. L’attivista per i diritti dei gay Peter Tatchell ha subito rilanciato il boicottaggio di Rayner dichiarando: “È scandaloso che Villa Sandi sponsorizzi questo congresso omofobo, sessista e sostenuto da politici di estrema destra”. Villa Sandi è comunque un’impresa in espansione che ha visto il proprio fatturato crescere di anno in anno, arrivando a 88,7 milioni di euro, anche grazie agli investimenti fatti sulla viticoltura sostenibile e la biodiversità.