Sei casi di morbillo a Parma: ora si teme una nuova epidemia
Sono stati segnalati 6 casi sospetti di morbillo a Parma. Si tratta di ragazzi tra i 22 e i 29 anni, che vivono in città e che hanno iniziato ad avere i tipici sintomi del virus nello stesso periodo. In attesa degli esiti di laboratorio necessari a confermare o meno che si tratti di morbillo, è comunque iniziata l’indagine epidemiologica da parte dei professionisti del Servizio Igiene pubblica dell’Ausl – informa una nota dell’azienda sanitaria – che stanno ricostruendo i contatti che i giovani hanno avuto nei giorni scorsi. I sanitari hanno quindi iniziato a invitare alla vaccinazione contro il morbillo familiari, amici, colleghi di lavoro dei 6 giovani segnalati, che non siano già stati vaccinati e che non abbiano avuto il morbillo. Dei 6 casi, 5 sono ricoverati all’ospedale Maggiore di Parma nel reparto di Malattie Infettive. Per uno di loro le dimissioni sono previste nel pomeriggio di oggi.
– Il morbillo – ricorda l’Ausl di Parma – è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramixovidae). È una malattia molto contagiosa che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni. Si trasmette solo nell’uomo. Una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà più per l’intera durata della vita. Anche l’immunità indotta dal vaccino, obbligatorio nei bambini ai fini della frequenza scolastica, è di durata molto lunga. Il morbillo non ha sintomi gravi, provoca principalmente un’eruzione cutanea, simile a quelle della rosolia o della scarlattina. Dura tra i 10 e i 20 giorni. I primi sintomi sono simili a quelli di un raffreddore (tosse secca, naso che cola, congiuntivite) con una febbre che diventa sempre più alta. Successivamente appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca. Le complicazioni sono relativamente rare, e sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche. Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee, probabilmente per via aerea tramite le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce. Non esiste una cura specifica. Si possono trattare i sintomi (terapia sintomatica) ma non la causa: paracetamolo per abbassare la febbre, sciroppi per calmare la tosse, gocce per gli occhi.