Regeni, Conte si lamenta con il presidente egiziano: “Insoddisfatti dalle indagini”

27 Apr 2019 18:17 - di Robert Perdicchi

Da Pechino il premier Giuseppe Conte torna sul caso Regeni. “Ho prospettato una certa insoddisfazione” ha detto il premier, dopo un incontro con il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi, dicendosi “molto turbato” dalla lettera a ‘Repubblica‘ dei genitori di Regeni. “Ci viene prospettato che le indagini continuano”, ma “a distanza di tempo ancora non c’è stato alcun passo avanti concreto che ci lasci intravvedere un accertamento dei fatti che sia plausibile“.

La Libia

Sul fronte del terrorismo Conte ha messo in guardia sul “rischio che nella prospettiva di combattere i radicali islamici si possa favorire una loro trasmigrazione in Tunisia e poi anche in Italia“. “E’ un rischio – sostiene il presidente del Consiglio parlando della situazione in Libia – che dobbiamo tutti scongiurare, sto cercando di sensibilizzare tutti”. Il nostro Paese, ha aggiunto, “è disponibile a soccorrere sia i feriti del Gna che quelli dell’Lna”, vale a dire del governo di Tripoli e dell’Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar. “L’Italia non vuole interferire nelle attività belliche” in Libia “e mai lo farà” ma punta al dialogo con tutti per arrivare a “una soluzione politica e a ottenere quanto prima il cessate il fuoco”. Quanto al presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi, sottolinea Conte, “non pensa assolutamente a lasciarsi coinvolgere”, da parte dell’Egitto “non c’è nessun coinvolgimento diretto” nella crisi in Libia.

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