Vertice bufala sulla Tav. Conte sceglie di non scegliere. La “soluzione” arriverà venerdì
Peggio di Re Tentenna, al di sotto di Ponzio Pilato. Fumata nera al vertice di Palazzo Chigi convocato per mettere la parola fine alla tragicommedia sul destino della Tav. Al termine dell’incontro che doveva essere “decisivo” con Di Maio, e Salvini e il ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli, Conte fa sapere che la decisione arriverà entro venerdì mimizzando sullo slittamento. Tra sì-Tav e no-Tav il capo del governo pronuncia un ni. «Siccome prenderemo la scelta migliore per i cittadini, ovviamente il governo non rischia. Mi batterò perché non sia trascurato alcun aspetto per una decisione corretta. Partiremo dall’analisi costi-benefici» ha aggiunto il premier annunciando per domani un altro tavolo con i tecnici.
«È evidente – aggiunge il premier Tentenna – che se ho detto che non ci lasceremo condizionare da pregiudizi ideologici, interessi di parte, da schemi preconcetti, questo vuol dire che non abbiamo ancora preso una decisione: quindi in questo momento tanto può essere la decisione sì Tav che quella no Tav. Unica cosa che posso garantire e che tuteleremo l’interesse degli italiani. Ora però oltre al percorso di razionalità tecnica subentra anche un percorso di razionalità politica e siamo giunti a quest’ultima fase decisionale». Poi chiarisce le relazioni con Parigi: «Non è prevista interlocuzione con la Francia in questi giorni». Anche alla domanda se sia sul tavolo l’ipotesi di chiedere più fondi all’Europa risponde senza rispondere: «Il percorso migliore è prendere una decisione prima di lunedì, l’ipotesi di chiedere più fondi all’Europa vorrebbe dire orientarsi per il sì Tav e poi semmai cercare di scontare il prezzo, ma evidentemente è una soluzione già quella che lei mi propone», dice al cronista.
Ripercussioni sulla tenuta del governo? Conte lo esclude categoricamente: «Siccome prenderemo la scelta migliore per i cittadini, ovviamente il governo non rischia. Mi batterò perché non sia trascurato alcun aspetto per una decisione corretta. Stiamo lavorando, sono contento del vertice». Soddisfatto dunque nonostante grillini e leghisti ribadiscano che le posizioni sulla Torino-Lione restano distanti. Più morbidi i salviniani che rimandano diplomaticamente al ruolo del premier: «Stiamo lavorando per la soluzione migliore partendo da dati oggettivi. La soluzione è nelle mani del presidente conte, le posizioni di partenza sono note. Siamo fiduciosi che si risolverà tutto per il meglio», dice il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari. Molto netto il commento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Stefano Buffagli: «Io non mi occupo di trovare il compromesso sulla Tav. Detto ciò, se bisogna andare a casa perché noi non vogliamo buttare soldi per opere vecchie, io non vedo il problema».
GOVERNO BUFFONE E INCAPACE