Prof stuprata e uccisa. La Cassazione conferma lo sconto di pena al killer per “vizio di mente”
Il delitto agghiacciante: l’agguato nel parco
Vizio di mente: lo sconto della Corte d’Appello
In primo grado, il Gup aveva respinto la richiesta di perizia psichiatrica ritenendola “senza alcuna base scientifica”. Quindi condannò Palleschi all’ergastolo senza isolamento per effetto del rito abbreviato. La Corte di Appello di Roma, invece, nel 2017 riconobbe il vizio parziale di mente e ridusse la pena a venti anni. Invano nel ricorso il Cassazione, il Pg di Roma ha fatto presente che la perizia “non ha formulato valutazioni di certezza diagnostica”.
Secondo i giudici della Cassazione, – nonostante un agguerrito ricorso del Pg della Corte di Appello di Roma e dei familiari della vittima – «il dubbio sulla sussistenza del vizio di mente deve essere apprezzato in relazione al canone di garanzia ‘in dubio pro reo’, sì che non è necessario che ricorra la prova certa del vizio parziale di mente». Grazie all’ipotesi del «discontrollo» dei suoi impulsi, l’omicida ha già chiesto la liberazione anticipata.