Musumeci sale nel gradimento dei siciliani: guerra agli assenteisti e servizi le carte vincenti
Cresce la fiducia dei siciliani nel governatore Nello Musumeci (43 per cento) in un contesto di diffidenza complessiva, in cui pesa la crisi che dal 2011 ha investito il Paese e il Mezzogiorno con il 45 per cento dei cittadini che riscontra un peggioramento, negli ultimi 5 anni, della propria situazione economica familiare e il 73 per cento che si dichiara insoddisfatto per la qualità dei servizi pubblici sul territorio. È quanto emerge da un’analisi condotta dall’Istituto Demopolis sulla percezione dell’azione del Governo regionale e sulle priorità dei siciliani per il 2019. Quella dichiarata in Nello Musumeci da parte dei siciliani è una fiducia personale, radicata e in lieve aumento rispetto al giorno dell’elezione a Palazzo d’Orleans. Particolarmente apprezzate sono state alcune recenti prese di posizione del governatore sullo stato delle infrastrutture e della viabilità nell’Isola contro Anas e Rete ferroviaria italiana o la denuncia sul dissesto idrogeologico. Delle attività del Governo regionale i siciliani apprezzano in particolar modo la scelta di avviare un’azione di rilancio della sanità siciliana e di investire sul sistema di viabilità nell’Isola. Il 68 per cento degli intervistati ha gradito i licenziamenti dei dipendenti pubblici assenteisti e l’incremento degli organici nella Sanità pubblica, indicato dal 63 per cento dei siciliani. Sei cittadini su 10 segnalano gli investimenti di messa in sicurezza del territorio contro il dissesto idrogeologico. Superano il 54 per cento di citazioni anche tre interventi di respiro ambientalista: lo stop alla plastica negli stabilimenti balneari e al bollo per auto elettriche o ibride per tre anni, il nuovo piano rifiuti per l’incremento della differenziata. La maggioranza assoluta segnala positivamente anche l’avvenuta certificazione dei fondi Ue alla fine del 2018.
“Segni positivi – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – vengono ravvisati oggi nello sviluppo turistico dell’Isola e nel miglioramento della produzione agroalimentare. Negativo, per la maggioranza assoluta dei siciliani, invece, è il bilancio dell’ultimo quinquennio sulle opportunità di lavoro, sullo sviluppo economico, sullo stato della viabilità e dei trasporti nell’Isola”. Un giudizio, quello dei siciliani nei confronti dell’Esecutivo, che deve fare i conti anche con la pesante eredità ricevuta dal passato con la fiducia dei siciliani nell’istituzione ‘Regione’ crollata nel 2017 al 12 per cento, il valore più basso di sempre, ampiamente inferiore rispetto alla media nazionale rilevata dal Barometro Politico Demopolis. Oggi, con una inversione del trend, la fiducia risale al 18 per cento, con una crescita di 6 punti negli ultimi 12 mesi. “Sull’attività di Governo – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – incidono pesanti eredità, nella percezione dei siciliani: le responsabilità di Crocetta e delle precedenti amministrazioni regionali; la consapevolezza di un divario di sviluppo rispetto ad altre aree del Paese, sul quale poco hanno inciso le politiche nazionali e comunitarie. L’85 per cento valuta negativamente le politiche di sviluppo del Sud attuate negli ultimi 10 anni dai Governi nazionali: nelle convinzioni dei cittadini, il divario vero con il centro nord non è nel Pil, ma nella dotazione infrastrutturale della Sicilia e nella qualità dei servizi pubblici”.