Inps, Poste e Caf: tutti i numeri del debutto del Reddito di cittadinanza

6 Mar 2019 17:36 - di Redazione

Pronti, via! Il reddito di cittadinanza è ufficialmente scattato, seppur tra polemiche infinite e perplessità assai fondate. Nel frattempo che si dispieghino gli effetti  sperati, a cominciare dall’annunciata «abolizione della povertà» (copyright Di Maio), a parlarono i numeri. Poste Italiane comunica che alle 14 le richieste pervenute presso gli uffici dedicati ad accogliere le richieste del reddito di cittadinanza «sono pari a 29,147», e che «il flusso dei cittadini richiedenti è stato costante e ordinato su tutto il territorio nazionale». A seguire le  scadenze dell’Inps: «Entro la fine del mese saranno pagate le rate del primo mese utile», annuncia il presidente designato Pasquale Tridico. Il 15 aprile, invece, l’Inps sarà in grado di notificare ai richiedenti se domanda è stata accolta o respinta. «Da quel momento – spiega Tridico -, nel giro di 2-3 giorni, Poste convocherà il cittadino beneficiario».

I richiedenti sono stati poco meno di 30mila

Interessanti anche i numeri forniti dall‘Ufficio parlamentare di bilancio in occasione dell’audizione nelle commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera. Secondo l’Upb, i poveri assoluti in Italia sono «circa 5 milioni». Di questi le persone che potrebbero ricevere il reddito di cittadinanza sono 3,6 milioni di individui, pari al 71,4 per cento. Quindi i restanti 1,4 milioni dovrebbero essere esclusi dalla norma.

Conte: «Orgoglioso del reddito di cittadinanza»

Ma come si presenta la mappa del reddito dal punto di vista geografico? Mauro Soldini, coordinatore della consulta nazionale dei Caf, parla di situazione a «macchia di leopardo». L’affluenza maggiore si è registrata in Campania, Calabria, Sicilia, ma senza le paventate code chilometriche. «Sono stati presi tanti appuntamenti per fare l’Isee – dice ancora Soldini – e anche per fare la domanda per il reddito di cittadinanza. C’è stato, però, un comportamento lineare da parte degli utenti, dovuto anche alle indicazioni delle Poste sulla presentazione in ordine alfabetico e anche a quanto da noi sottolineato sul fatto che le domande si possono presentare da oggi fino al 31 marzo, e che quindi c’è tutto il tempo». Non tutti i Caf, però,  hanno preso in carico le richieste degli utenti. La causa sarebbe da individuare nella tardiva definizione della convenzione tra i Caf e l’Inps. «In questa situazione – spiega Soldini -, è normale un ritardo di mezza giornata o un giorno nelle operazioni da parte di una quota minoritaria di Caf». A metà pomeriggio, il premier Conte può tirare un sospiro di sollievo: «Oggi è un bel giorno. Per il reddito di cittadinanza ci sono ad ora 30mila domande e tutto fila liscio. Ne sono orgoglioso».

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