In Italia pullulano le imitazioni della Greta svedese. L’ironia di Fusaro: sono come tante pecore…
Era inevitabile che Greta Thunberg facesse scuola. È attorno a lei che oggi si sono mobilitati gli studenti di oltre duecento città italiane dando voce al movimento Friday For Future per dire stop ai cambiamenti climatici. È la nuova grande onda che sembra sostituire le marce pacifiste di un tempo ormai tramontato. Logico che i media italiani si affannino alla ricerca delle Greta italiane. Il Corriere la individua in Miriam Martinelli, 16 anni, iscritta a un istituto agrario in provincia di Milano. Anche lei il venerdì invece di andare a scuola va a scioperare per il clima in piazza della Scala. Anche lei usa solo mezzi pubblici. È un’animalista consapevole e si sta sforzando di diventare vegana. In futuro immagina che arriveranno siccità, carestie e deserti. Da grande vuole entrare in politica.
Se Miriam fa troppe assenze, però, rischia di perdere l’anno. E sulle assenze è già in atto un braccio di ferro tra i presidi e il . I primi sostengono che chi oggi aderisce al Friday For Future non va considerato assente, Bussetti sostiene il contrario. La risposta di Miriam è esemplare: “Non mi interessa andare a scuola quando il pianeta muore…”.
La piccola Greta italiana scovata da Repubblica è ancora più piccola: ha solo 9 anni, si chiama Alice Imbastari e frequenta le elementari a Nettuno. È la prescelta per aprire dal palco a Roma la manifestazione sul clima. Se le chiedeno: “Qual è la minaccia più grande per la terra?” Alice risponde:”La plastica e le fabbriche”. Ma a quell’età una bambina non dovrebbe anche giocare un po’?
Sugli studenti oggi in piazza per non morire di clima si abbatte intanto l’ironia del filosofo Diego Fusaro: “Precari e supersfruttati, umiliati e senza possibilità di farsi una famiglia, schiavi del capitale e del padronato cosmopolitico. Ma loro scendono belanti in piazza per il clima. L’apice della subalternità dei giovani. Il capolavoro del potere tecnocapitalistico”.