Immigrazione, asse anti-clandestini Italia-Malta contro il traffico di esseri umani

28 Mar 2019 19:17 - di Roberto Frulli
Il mercantile sequestrato dai clandestini ormeggiato al Porto de La Valletta, a Malta

Nasce un’asse anti-clandestini Italia-Malta per fronteggiare l’immigrazione selvaggia dopo la vicenda del mercantile Elhiblu 1 sequestrato e dirottato dagli stessi extracomunitari.

Contatti formali in tal senso sono stati avviati fra il Viminale e il governo maltese che ha inviato all’incontro l’ambasciatrice de La Valletta ricevuta stamattina al ministero.
«L’occasione è ritenuta utile per aprire una nuova fase di collaborazione tra i due Paesi. A breve – spiegano dal ministero dell’Interno – verranno elaborate proposte concrete per intervenire contro l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani nel Mediterraneo».

E’ salito, intanto a cinque il numero dei clandestini arrestati per il dirottamento del mercantile Elhiblu 1, un vero e proprio atto di pirateria.
Le autorità maltesi ritengono che i cinque abbiano guidato il dirottamento e, infatti, i cinque clandestini, tutti uomini sono stati fatti scendere in manette dalla nave: «avrebbero opposto pochissima resistenza quando le forze armate maltesi sono salite a bordo questa mattina sul mercantile» per riprendere il controllo della nave e scortarla nel porto della Valletta.

Secondo quanto riporta il sito del Times of Malta al momento dello sbarco alcuni clandestini si sono inchinati a baciare la terra quando il mercantile Elhiblu 1 ha attraccato intorno alle 8.30 di questa mattina a Boiler Wharf, uno dei moli del porto della Valletta, a Malta.
Poi sono iniziati i controlli medici per verificare le loro condizioni di salute, finiti i quali verranno trasferiti nei centri di accoglienza dove si ritiene che faranno domanda di asilo.

Tutto è iniziato quando il comandante turco ha raccontato alle autorità maltesi di non avere avuto più il controllo della nave e di essere sotto la minaccia di un piccolo gruppo dei 107 clandestini che aveva soccorso il giorno prima in zona Sar libica tra cui 19 donne e 12 bambini.

A riprendere il controllo dell’imbarcazione che era stata sequestrata e che si era avvicinata a Malta era stata proprio, questa mattina, la Marina maltese grazie ad un’unità delle operazioni speciali «inviata a bordo» che ha «messo in sicurezza l’imbarcazione in modo da restituire il controllo della nave al capitano».
Il mercantile, il suo equipaggio e tutti gli immigrati sono stati quindi scortati dalla Marina militare al Boiler Wharf, «per essere consegnati alla polizia per ulteriori indagini».

Esulta il vicepremier Matteo Salvini: per la conclusione della vicenda: «Bene l’intervento militare di Malta. È la dimostrazione che l’immigrazione è gestita da criminali e va bloccata con ogni mezzo lecito necessario».

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