«Ho una famiglia normale, niente gay». E a Pontedera il candidato di destra viene “processato” (video)
«Ho una famiglia normale, non ho gay, non ho niente». Una frase apparentemente innocente, quella pronunciata da Giuseppe Brini, candidato sindaco del centrodestra a Pontedera (Pisa), durante la presentazione ufficiale della candidatura, ma che ha scatenato imbarazzo e reazioni dal fronte di sinistra. La frase, che è stata riportata da vari siti di informazione locale con tanto di video, è stata detta da Brini verso la fine del suo intervento, dopo aver lodato il leader leghista Matteo Salvini per “averci ridato l’orgoglio di essere italiani”. «Io ho quattro nipoti, ho una famiglia normale, non c’ho gay, non c’ho niente che…”, ha affermato Brini, che poi è stato interrotto da Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia. Al tavolo c’erano Susanna Ceccardi, coordinatrice regionale della Lega, ed Edoardo Ziello, deputato della Lega.
Più tardi Giuseppe Brini è stato “convinto” a scusarsi: «Mi scuso se le parole che ho utilizzato possono aver offeso la sensibilità di persone che non debbono essere giudicate per la propria inclinazione sessuale. Mi sono espresso male e probabilmente qualcuno si sarà offeso delle mie parole e me ne dispiaccio. Con i fatti, meglio che a parole, dimostrerò che nessuno verrà discriminato con la nostra azione di governo. Le persone che rispettano le regole, di ogni sesso o colore, saranno al centro della nostra azione amministrativa. Le liste che mi sostengono non guardano alle preferenze sessuali, tant’è che sono presenti anche candidati dichiaratamente omosessuali, ma che sono stati scelti soltanto in base alle loro capacità».